Il Corriere con Tsipras (e contro la Germania)

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2015-01-05

Lucrezia Reichlin chiede di ridiscutere il debito pubblico degli Stati

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Sul Corriere della Sera l’economista Lucrezia Reichlin oggi analizza come si sono mosse le istituzioni europee durante la crisi e prendendo spunto dalla posizione di Tsipras e dalle imminenti elezioni greche, critica l’austerity e propone di ridiscutere il debito pubblico dei paesi in difficoltà. La sua analisi parte dal fallimento dell’imposizione del rigore:

Il modo in cui l’Europa si è mossa sinora non convince. Sono state imposte regole molto strette sul consolidamento di bilancio, demonizzando ogni forza politica in dissenso dalla linea del rigore e lasciando alla Banca centrale il monopolio delle politiche di management della domanda. Una dinamica che sottopone la Bce a pressioni che potrebbero mettere a repentaglio la sua stessa credibilità. Trovare una soluzione diversa, che preveda un accordo sul debito capace di alleggerirne il peso sull’economia senza far oscillare la stabilità finanziaria dell’Unione, non è certo semplice.Accettare però che il futuro dell’Eurozona sia dettato esclusivamente dagli interessi dei creditori significa subordinare a questi interessi la crescita delle economie di tutti i Paesi dell’Unione.

debito pubblico italia tsipras
Il debito pubblico in Europa dal 2008 al 2013

E quindi, dice la Reichlin, bisogna trattare con Tsipras e con quanti in Europa hanno lo stesso problema:

Con Alexis Tsipras si tratterà, anzi probabilmente si sta già trattando: è essenziale per l’Unione che il negoziato fra governi sia accompagnato da un’iniziativa forte e multilaterale, capace di gettare le basi di un nuovo contratto tra debitori e creditori. Contratto che preveda una redenzione di parte del debito, ma legata a riforme ambiziose e al coordinamento tra politiche monetarie/fiscali a livello europeo. Questo patto dovrebbe partire dalla constatazione che le crisi del debito sono il risultato del comportamento volontario delle due parti (creditori e debitori): la loro soluzione non è la punizione di una sola (il debitore). Come ricorda Friedman nel suo discorso, questo principio è riconosciuto da più di un secolo nel concetto di limited liability (secondo cui la responsabilità finanziaria di un soggetto va limitata a una somma prefissata).

Per indorare la pillola a Berlino, la Reichlin infine ricorda che anche il debito della Germania fu ridiscusso negli anni del dopoguerra:

Proprio questo principio,che fa della crescita l’interesse comune delle due parti, venne adottato alla conferenza di Londra nel 1953. Allora il Paese debitore era la Germania, che ottenne una riduzione del 50%sia dei debiti contratti negli anni 20 e non onorati nel decennio successivo, sia delle somme dovute agli Usa nel dopoguerra. Oggi la Germania, che è tornata leader in Europa, dovrebbe promuovere una conferenza sul debito europeo illuminata da quello stesso principio.Una previsione? No, per il momento è solo un mio auspicio. Buono, però, per fare del 2015 l’anno della svolta.

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