Come Tosi può vincere in Veneto con Berlusconi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-03-14

Una sola possibilità per il sindaco di Verona. E passa per l’alleanza con Forza Italia in funzione anti-Salvini

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Flavio Tosi ha annunciato oggi la sua candidatura a governatore del Veneto. Durante la convention “Ricostruiamo il Paese” organizzata a Verona il sindaco ha dichiarato che corre per arrivare primo, e si è commosso ricordando la lunga militanza nella Lega, tornando ad accusare Matteo Salvini di averlo cacciato con una scusa. Salvini da parte sua gli ha fatto gli auguri e gli ha detto di godersi i complimenti di Fini e Alfano, mentre ha attaccato i discorsi demagogici del segretario del Carroccio: « Basta con le stupidaggini , non si devono fare simili promesse alla gente. Vogliamo porre con forza la differenza tra l’essere concreti o essere demagogici».
 
COME TOSI PUÒ BATTERE ZAIA CON L’AIUTO DI BERLUSCONI
Ma in realtà Tosi ha davvero pochissime chance di portare a casa il risultato contro Luca Zaia, che è governatore ultrapopolare in Veneto e già molto radicato nel territorio, grazie anche al suo lavoro come ministro dell’agricoltura nel governo Berlusconi. Il trend elettorale del Veneto però dice qualcosa di molto chiaro:

Il trend elettorale del Veneto
Il trend elettorale del Veneto (consiglioveneto.it)

E cioè che è molto difficile che Tosi possa battere Zaia correndo da solo. L’unica possibilità che avrebbe il sindaco di Verona di impensierire il governatore attuale (e non è detto che ce la faccia) è di ottenere l’appoggio di Forza Italia in Veneto. Una decisione che però sconquasserebbe tutti gli attuali equilibri elettorali tra forzisti e Carroccio, compresa la Lombardia a guida Maroni. Non a caso oggi sul Corriere della Sera Francesco Verderami parlava di una carta di riserva di Berlusconi contro Salvini:

Sarebbe un evento clamoroso, non solo perché con Zaia — che è stato suo ministro — ha un ottimo rapporto, mentre con Tosi ci sono vecchie storie tese. Ma il problema è Salvini, la sua linea, gli atteggiamenti che proprio non gli piacciono. L’altro giorno,a pranzo con il presidente del Ppe Daul, ha fatto una tirata dopo che l’ospite gli aveva raccomandato l’unità del centrodestra alle prossime elezioni: «In Francia abbiamo perso praticamente dappertutto per questo problema». «E io mi sto impegnando», ha replicato il leader di Forza Italia: «Io dico che dobbiamo andare tutti insieme, però Salvini…». E giù una collezione di apprezzamenti: «Non mi piacciono i suoi toni arroganti, non mi piace il suo populismo, non mi piace la deriva estremista che ha fatto prendere alla Lega».

tosi salvini lega secessione
…MA LA STRADA SEMBRA STRETTA
Per questo, racconta il retroscenista del centrodestra del Corriere, Silvio si sarebbe convinto a tenersi un asso nella manica, ovvero quello di appoggiare il sindaco di Verona nella corsa alla Regione:

Quella dell’ex premier sarà una mossa tattica, presto lo si capirà, perché l’idea di tenere «l’asso nel mazzo» potrebbe servire a provocare una reazione nella Lega. Soprattutto in Zaia, che da candidato in Veneto è esposto per quanto sia favorito, e che avrebbe vinto senza far nemmeno campagna elettorale se solo avesse potuto ripresentarsi con la stessa squadra di governo regionale. Non a caso Tosi, che promette di far danni nella Lega, si è espresso in quel modo verso Berlusconi. In politica nulla è fatto gratis, e c’è un motivo quindi se il sindaco di Verona ripete che «bisogna riunificare il centrodestra», se anche Alfano prova a verificare le reali intenzioni del «dottore» e gli offre una sponda: «Quando Tosi sceglierà se candidarsi, valuteremo. Certo, se Forza Italia ci stesse, potremmo condividere una candidatura in Veneto».

Un’apertura che l’ex premier però non sembra condividere con il resto del partito. «Tosi ha finalmente gettato la maschera: si candidi pure alla presidenza della Regione Veneto, in bocca al lupo. Siamo sicuri che insieme all’1,6% di Alfano, avrà di fronte un futuro roseo. È evidente che Tosi aveva solo voglia di fare la prima donna piuttosto che pensare al bene del centrodestra. Noi abbiamo bisogno di ben altro: serve un programma condiviso tra Forza Italia e la Lega, ricordando che siamo noi, e in primis il presidente Berlusconi, il centro propulsore del progetto del centrodestra. Lavoriamo insieme per fare del centrodestra un’alternativa di governo al fallimento dell’esecutivo guidato dal sapientino di Firenze», dice Simone Furlan, membro dell’ufficio di presidenza di Forza Italia e “leader dell’Esercito di Silvio”. E anche Tosi non sembra farsi molte speranze: «Berlusconi mi pare abbia detto finora, in maniera netta, che sostiene Luca Zaia, e quindi mantiene il modello tradizionale. Con Berlusconi sono anni che non parlo, non sono nella sua testa non so cosa stia pensando».

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