Come raccontano all'estero la storia della Salerno-Reggio Calabria

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2015-05-20

Per la serie “come ci vedono all’estero” un articolo dell’Independent riassume bene la storia della Salerno-Reggio Calabria: quando sono iniziati i lavori l’Inghilterra vinceva i Mondiali di calcio

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Tre giorni fa Matteo Renzi ha fatto un annuncio clamoroso: ha detto che i lavori per la realizzazione della Grande Incompiuta d’Italia subiranno una decisa accelerazione e che entro il 2016 l’autostrada sarà completata. Noi italiani siamo abituati a convivere con il fatto che la grande opera del Sud non sia ancora terminata, sarebbe un miracolo se venisse finita nel 2016 ma in fondo ormai non ci facciamo più tanto caso.
salerno reggio calabria 2016
NEL 1966 UN SATELLITE ATTERRAVA SULLA LUNA
L’Independent però mette le cose in prospettiva: nel 1966, l’anno in cui è stato aperto il cantiere per la realizzazione dell’Autostrada A3 tra Salerno e Reggio Calabria l’Inghilterra vinceva i mondiali di calcio e il modulo spaziale Luna 9 era il primo oggetto ad atterrare sulla superficie della Luna:

In the intervening half-century space missions have gone on to greater things, England have struggled to repeat their success, and, incredibly, Italy is still plodding on with the construction of the A3, “the eternally unfinished autostrada”, as it’s known.

In questi cinquantanni il mondo è cambiato (e l’Inghilterra non ha più rivinto la Coppa del Mondo) ma la Salerno – Reggio Calabria è rimasta una costante della storia del nostro Paese. L’Independent fa notare come il problema principale non sia tanto l’inerzia della macchina dei lavori italiani quanto il fatto che questa macchina venga inceppata dalle infiltrazioni mafiose che ne condizionano l’avanzamento; in tempi meno recenti altri giornali stranieri hanno definito l’A3 “the mafia built highway“. Probabilmente il paragone con l’esplorazione spaziale è eccessivo ma dà la misura di quello che per noi è un miracolo: fare quaranta chilometri di autostrada in un anno. Nell’anno dell’Expo, in cui l’Italia dovrebbe mostrare al mondo il meglio che ha da offrire, le sue eccellenze, stiamo ancora a parlare di qualcosa che risale ad un periodo che l’Independent descrive sostanzialmente come la preistoria. Ci sarebbe da chiedersi cosa diamine interessa agli inglesi della nostra autostrada incompiuta, di una delle tante vergogne nazionali, alla fine sono o non sono affari nostri (o di cosa nostra)? In realtà però i nostri concittadini europei hanno tutto il diritto di venire a farci le pulci visto che i lavori per il completamento infinito dell’opera sono stati finanziati anche con fondi europei. Per gli appalti irregolari riguardanti i cantieri sulla Salerno-Reggio Calabria tra il 1994 e il 2006 l’Italia ha dovuto restituire alla Comunità Europea 382 milioni di euro il più importante caso di recupero di soldi rubati dell’Agenzia anti-frode comunitaria (OLAF).

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