Come il governo ha cambiato idea sul tetto dei contanti

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2015-10-13

Matteo Renzi ha dichiarato che verrà aumentato a tremila euro il tetto sull’uso dei contanti, l’idea è quella di “rilanciare i consumi”. Correte tutti a comprare oggetti che costano 2999,9 euro!

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La notizia aveva iniziato a circolare nei giorni scorsi il Governo si accinge ad alzare da mille a tremila euro la soglia massima per i pagamenti in contanti. Dopo le pressioni del NCD di Alfano Matteo Renzi lo ha annunciato stamattina durante un’intervento radiofonico a RTL 102.5. Il limite di mille euro era stato introdotto dal Governo Monti come misura di contrasto all’evasione fiscale. Ora il Governo Renzi vuole innalzare il tetto massimo dei pagamenti in contanti al fine di favorire i consumi e il rilancio dell’economia.

Fonte: Sole 24 Ore
Fonte: Sole 24 Ore

L’aumento favorirà i consumi?

La nuova misura sarà introdotta all’interno dell Legge di Stabilità che il Governo presenterà alle Camere il 15 ottobre e entrerà in vigore dal prossimo anno. Ad oggi il nostro Paese è – assieme al Portogallo – quello che applica le norme più restrittive sui pagamenti in contanti. L’Articolo 12 comma 1 D.L. 6 dicembre 2011 n 201 (il cosiddetto Salva Italia) aveva infatti abbassato a 999,99 euro il tetto massimo dei pagamenti in contanti. Negli altri stati europei solo altri tre paesi adottano misure che limitano i pagamenti in denaro contanto: la Grecia (1.500 euro) la Spagna e la Francia (2.500 euro). Tutti gli altri stati membri della UE invece non adottano alcuna forma di limitazione all’utilizzo del contante. Come spiegava il Ministro dell’Economia Piercarlo Padoan qualche tempo fa:

In Italia l’uso del contante è superiore ad alcuni altri paesi europei e si avvicina a Spagna e Grecia. In Italia è minore l’utilizzo di strumenti di pagamento elettronici anche se non è distante dalle medie Ue. La scelta di introdurre una limitazione all’uso del contante è motivata dall’esigenza di far emergere l’economia sommersa e aumentare la tracciabilità delle movimentazioni per contrastare il riciclaggio di capitali di provenieneza illecita, l’elusione e l’evasione fiscale.

Insomma fino ad oggi il limite a mille euro era necessario per poter fermare l’evasione e aumentare la tracciabilità dei movimenti di denaro al fine di contrastare il riciclaggio. Il problema era che in Italia si preferiva utilizzare il contante a discapito della valuta elettronica. Infatti già a inizio anno Angelino Alfano annunciando la proposta di innalzare il limite ha infatti ricordato che il Governo dovrà incentivare il ricordo dei pagamenti tramite Bancomat e carte di credito, ad esempio riducendo la commissione sull’uso delle carte:

La strada giusta è caso mai quella di incentivare l’uso della moneta elettronica riducendo le commissione sull’utilizzo delle carte di credito, non certo penalizzando il contante, operazione che in un certo senso va a a limitare la libertà delle persone.

E secondo la mozione di Area Popolare che ha richiesto l’innalzamento del limite a tremila euro i costi per le transazioni POS in Italia sono più alti del 50% rispetto al resto d’Europa.
Rimangono però i dubbi sul senso di tale operazione. In fondo – e l’aveva detto anche l’ex-Ministro delle Finanze Visco – la maggior parte dei cittadini italiani non fa mai pagamenti in contanti di importi superiori ai mille euro. Anzi a dirla tutta probabilmente sono pochi quelli che pagano in contanti più di cinquecento euro. Non è nemmeno chiaro come la norma possa aiutere coloro che lavorano nel turismo e agevolare i consumi di quei turisti danarosi che sono molto apprezzati da albergatori e titolari di negozi di lusso. Certo, tutti abbiamo sentito le storie delle ricche mogli russe che vanno a fare spese nelle boutique con sacchetti di contanti ma è immaginabile che la maggior parte dei turisti preferisca usare le carte di credito (anche perché sono abituati così nel loro paese). Di sicuro non cambieranno le cose per la maggioranza degli italiani, negozianti compresi che probabilmente non sentiranno l’aumento dei consumi sperato dai promotori della manovra. Del resto fino a che non verrà affrontato seriamente dal Governo il tema dei pagamenti con la moneta elettronica e verranno varate misure che consentano la tracciabilità completa dei pagamenti l’innalzamento del tetto dei pagamenti rischia di rimanere un favore agli evasori.

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