Come ha preso Michela Brambilla il flop di Stop Vivisection

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-06-05

Sul Corriere un giro d’opinioni sulla petizione bocciata dalla Commissione Europea

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Il Corriere della Sera fa un giro d’opinioni tra animalisti e ricercatori dopo il flop di Stop Vivisection, la petizione rigettata l’altroieri dalla Commissione Europea. Il quotidiano comincia malissimo, mettendo la parola “vivisezione” nel titolo e dicendo che l’Europa “non la ferma”.
stop vivisection flop
Nell’articolo a firma di Giovanni Caprara si sentono i promotori, l’onnipresente Michela Vittoria Brambilla, Elisabetta Dejana e Giuliano Grignaschi di Research4life:

«Ci hanno illuso e non si è tenuto conto dell’opinione dei cittadini — commenta Fabrizia Pratesi de Ferrariis coordinatrice del comitato scientifico Equivita e promotrice di Stop Vivisection —. Delle quaranta iniziative avviate solo tre sono state accettate. Tre anni di lavoro vanificato. Il modello animale non corrisponde all’uomo e quindi non aiuta ad affrontare le malattie». «Non mi stupisce la risposta della Commissione — aggiunge l’onorevole Michela Vittoria Brambilla — perché è la stessa che ha approvato la sciagurata direttiva, preoccupata solo di sostenere le lobby dei grandia ffari. L’Italia si è distinta in Europa riuscendo a interdire certe sperimentazioni e spingendo verso metodi alternativi».
Il mondo scientifico esprime,invece, soddisfazione per la risposta della Commissione, soprattutto in una fase nella quale le liti politiche avevano accentuato la confusione. «È una scelta equilibrata — nota Elisabetta Dejana, ricercatrice all’Istituto Firc di oncologia molecolare e docente nelle università di Milano e di Upsala —. Purtroppo non c’è abbastanza comunicazione per far capire che per alcune patologie,a partire dai tumori, non esistono metodi alternativi se si vuole arrivare a cure appropriate,anche se tutti li preferiremmo e li stiamo sviluppando». «La decisione presa è l’unica condivisibile — sottolinea Giuliano Grignaschi, segretario generale di Research4Life, la piattaforma creata da Ieo, Ifom, Istituto Negri, Ospedale San Raffaele, Iit, e varie università per comunicare i valori della ricerca biomedica —. Ci auguriamo che il governo e il parlamento italiano rivedano ora la direttiva come è stata approvata adeguandola alle richieste europee».

Un peccato che nel giro di opinioni sia mancata quella della senatrice a vita Elena Cattaneo. Qui potete leggere cosa pensava Nature della petizione.

Leggi sull’argomento: Stop Vivisection: Nature contro la proposta italiana

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