Come è finita la storia dell'esposto del MoVimento 5 Stelle alla Rai

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-01-31

Il M5s ha presentato due esposti all’Authority, a settembre e a dicembre 2015, contestando una presunta violazione del pluralismo e disparità di trattamento tra soggetti politici e soggetti istituzionali, lamentando una penalizzazione in alcuni tg Rai. La sentenza dell’AGCOM li ha bocciati

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“Il M5s ha presentato due esposti all’Authority, a settembre e a dicembre 2015, contestando una presunta violazione del pluralismo e disparita’ di trattamento tra soggetti politici e soggetti istituzionali, lamentando una penalizzazione in alcuni tg Rai. L’Agcom, pero’, con la delibera n. 8/2016 ha archiviato gli esposti, bocciando le rimostranze del partito di Beppe Grillo e motivando la bocciatura punto per punto: non c’e’ stata alcuna penalizzazione dei cinquestelle a Tg1 e Tg3 negli ultimi mesi, a dispetto di chi parla ostinatamente e in maniera vergognosa di ‘Rai fascista'”. E’ quanto scrive il deputato del Partito Democratico e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi, in un intervento pubblicato sul sito dell’Unita’ “Unita.tv”, che pubblica il testo integrale della delibera.

Come è finito l’esposto del MoVimento 5 Stelle alla Rai

Il M5s ha presentato due esposti all’Authority, a settembre e a dicembre 2015, contestando una presunta violazione del pluralismo e disparità di trattamento tra soggetti politici e soggetti istituzionali, lamentando una penalizzazione in alcuni tg Rai. Gli esposti sostengono che Tg1, Tg3 e Rainews avrebbero danneggiato il M5s in favore del cosiddetto “blocco maggioritario” (governo e partiti di maggioranza). Gli esposti erano stati presentati da Giorgio Girgis Sorial, Davide Crippa e Gianluca Castaldi, i due vicepresidenti del gruppo alla Camera e il presidente al Senato, per la presunta violazione dei principi a tutela del pluralismo dell’informazione da parte della Rai nei periodi non elettorale, in particolare per Tg1, Tg3 e Rainews.

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L’esposto del M5S sulla Rai e la par condicio

Gli esposti sono stati esaminati e archiviati perché ritiene che la Rai abbia assicurato la completezza e l’imparzialità dell’informazione assicurando al MoVimento a partire da settembre adeguati tempi di parola. L’atto potrà essere impugnato davanti al Tar.
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La sentenza dell’AGCOM sugli esposti del M5S

“Quando si parla di Rai – spiega Anzaldi – spesso vengono sollevate polemiche senza tenere conto dei fatti, senza valutare i dati e quello che va in onda realmente in tv. Proprio sui quotidiani di oggi ce n’e’ un nuovo esempio: si parla di presunti editti bulgari, ma nessuno tra i grandi opinionisti che si sono espressi ha chiarito se certi termini si possano usare oppure no, se sui propri giornali avrebbero parlato, magari in un editoriale, di ‘rapporti incestuosi’, come accaduto in una trasmissione di Raitre. A proposito dell’informazione Rai è molto utile leggere la delibera Agcom: Autorita’ e Rai confermano che i tempi del governo e della maggioranza non possono essere sommati, va salvaguardata l’attivita’ istituzionale”. “In sostanza sia Rai che Agcom – scrive ancora il deputato dem – riconoscono, sulla base delle normative vigenti, che i tempi attribuiti ai membri del governo non possono essere aggregati alle forze politiche di maggioranza, nei periodi non elettorali, perche’ c’e’ una specificita’ della comunicazione istituzionale che va salvaguardata e perche’ le dichiarazioni di carattere politico dei componenti del governo sono gia’ computate nei tempi dei partiti. Tutti i tg Rai rispettano questa prescrizione? Lo spazio istituzionale del premier non puo’ essere ‘paninato’ dalle polemiche dell’opposizione senza contraddittorio della maggioranza”. “La sovraesposizione del Pd – scrive ancora Anzaldi – per dare piu’ spazio alle polemiche interne al partito conferma, inoltre, quanto avevo sostenuto nei mesi scorsi, quando avevo parlato di sovradimensionamento della minoranza Pd al telegiornale di Raitre”.

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