Cofferati e la storia dei brogli alle primarie in Liguria

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-01-12

I cinesi hanno battuto il Cinese?

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I cinesi hanno fregato il Cinese? Sergio Cofferati arriva nella sede del Pd alle 11 di ieri sera e annuncia: «Non considero affatto concluse queste primarie. Prendo atto dei risultati ma non li riconosco, ci sono tantissime segnalazioni di irregolarità. Chiedo che la commissione di garanzia esamini tutte le segnalazioni per la partecipazione impropria del centrodestra e le ipotesi di voto eterodiretto di intere comunità di stranieri». Parla anche di «ipotesi di possibile interesse da parte della procura». Dunque, dice, per lui i risultati saranno tali quando la commissione di garanzia si sarà espressa. A parlare di brogli oggi è Iacopo Iacoboni sulla Stampa:

Al seggio di Bolzaneto c’erano dei rom in coda per votare, e hanno votato. Più tardi è venuto fuori che a La Spezia ci sono stati gruppi non piccoli di cinesi in almeno due seggi. Ci sono posti troppo «bulgari», sospetti: ad Albenga su 1500 voti Paita ne ha presi 1300, e Cofferati appena 200. A Pietra Ligure 750 voti lei e solo 50 lui. La denuncia di Cofferati era arrivata per tempo: «Mi hanno segnalato numerosissimi casi di violazione delle regole», comunicava in tarda mattinata, dopo aver votato nel seggio di PalazzoDucale, camicia aperta, senza cravatta, in una tiepida giornata genovese.

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Al seggio, raccontano le cronache, Cofferati ha chiesto al presidente di seggio se tanti cinesi erano venuti a votare. «No, per ora solo lei», gli ha risposto quello.

«L’inquinamento è molto pesante, per i voti della destra, o con il voto organizzato di intere etnie, oltre ai cinesi alla Spezia, i marocchini a Imperia», raccontava l’uomo che in un’altra vita fu la speranza della sinistra italiana, e al quale si sono aggrappati a Genova – anche obtorto collo – un po’ tutti quelli stufi del sistema-Burlando. Storie così non sono inedite nel Pd: successe coi cinesi a Napoli nelle primarie vinte da Cozzolino e poi annullate (non perché votarono i cinesi, ma per le tantissime schede contestate); successe a Roma nel 2013, la dirigente Pd Cristiana Alicata denunciò: «Ho visto gruppi di rom accampati in fila ai seggi», in zona Magliana-Portuense, vicino al campo nomadi di via Candoni (dove, si scoprirà poi, Buzzi era impegnatissimo, a modo suo, nel «sociale»).

A un certo punto ieri alle sei la candidata Paita è stata fatta uscire dal seggio Allende, a La Spezia, perché è vietato per i candidati intrattenersi dentro il seggio. Proprio lì, dopo, è arrivata una cinese che non sapeva come votare, e subito l’hanno instradata alcuni suoi connazionali. Infine, conclude Iacoboni, colpisce il numero di votanti a Genova 15300 rispetto ai 12300 di La Spezia, la città della candidata: La Spezia ha un quinto degli abitanti di Genova.
 

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