Il ciclo della monnezza a Roma

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-08-15

La produzione dei rifiuti e il loro trattamento a Roma e la differenza con le altri capitali d’Europa

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Il Corriere della Sera pubblica oggi un’infografica che riepiloga la produzione dei rifiuti di Roma e la gestione del trattamento e il confronto con altre capitali d’Europa. La Capitale produce ogni giorno quasi 5 mila tonnellate di rifiuti. Mentre altre città sono più avanti sullo smaltimento o sono autosufficienti, Roma deve portare fuori città il 64 per cento della spazzatura, anche se trattata. Alcuni carichi arrivano fino in Bulgaria e Romania
 La sindaca Virginia Raggi e l’assessora all’Ambiente hanno ipotizzato, secondo quanto previsto dalle linee programmatiche, di inviare una parte dei rifiuti eccedenti agli impianti umbri di Ama. Non appena si è diffusa l’ipotesi, dalla Regione Umbria è partito un secco stop. Ma anche altri Comuni hanno sottolineato la contrarietà a ricevere spazzatura proveniente dalla Capitale. Il Comune di Roma e la municipalizzata Ama (affidata a un nuovo amministratore delegato, Alessandro Solidoro) sono alla ricerca di una soluzione all’emergenza. L’assessora Muraro ha comunque indicato il 20 agosto come termine per riportare la situazione dei rifiuti di Roma alla normalità: un obiettivo possibile, come specificato da AMA, grazie al fatto che a Ferragosto la Capitale si svuota. Con il rientro dalle vacanze e la riapertura delle scuole la situazione tornerà a farsi difficile.

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L’infografica del Corriere sul confronto tra il ciclo dei rifiuti a Roma e nelle altre Capitali d’Europa

Elisabetta Rosaspina spiega invece come funziona a Parigi:

A Parigi inizierà, sperimentalmente, solo alla fine di quest’anno o all’inizio del prossimo e in due arrondissement la raccolta differenziata dell’«umido», da trasformare in biogas o destinare al compostaggio. Eppure i resti di cucina rappresentano un buon terzo dei 270 chili di pattume che, in media, ogni francese accumula ogni anno. La Francia è più indietro dell’Italia nella selezione degli scarti organici, ma Parigi dispone di quattro grossi centri, nei suoi dintorni, per lo smaltimento. Il Comune si occupa della raccolta in dieci arrondissement, mentre per gli altri dieci il servizio è appaltato ad aziende private.
Circa l’80 per cento dei rifiuti viene incenerito, per ricavarne energia, il 16 per cento è materiale riciclabile, il 4 per cento finisce sotterrato. Syctom, l’agenzia metropolitana per i rifiuti domestici, serve 5 milioni e 777 mila abitanti della regione parigina, con una dozzina di stabilimenti: tre inceneritori, sei centri di raccolta differenziata, due discariche, mentre è in costruzione un’installazione che dovrebbe assorbire (dal 2019) 45 mila tonnellate di rifiuti. Il più importante, in Île-de-France, è il Centro di Ivry-Paris XIII.

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