Chi sono io per giudicare un ambasciatore gay?

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2015-04-22

Papa Francesco nega il gradimento alla feluca francese. Ma l’Eliseo non sembra volersi arrendere

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Laurent Stefanini era stato scelto da Hollande per sostituire Bruno Jouber come rappresentante di Parigi in Vaticano. Stefanini è stato primo consigliere dell’ambasciata presso la Santa Sede dal 2001 al 2005, ma questo evidentemente non è bastato per ricevere il gradimento del Papa, che alla fine glielo ha negato. Scrive il Corriere:
 

Sabato 18 aprile papa Francesco ha ricevuto l’ambasciatore presso la Santa Sede designato più di tre mesi fa dalla Francia, Laurent Stefanini, egli ha confermato personalmente il rifiuto di accreditarlo in Vaticano. La notizia, diffusa dal Canard Enchaîné in edicola oggi, è stata confermata alla Afp da una «fonte vicina al dossier». Stefanini, 55 anni, cattolico praticante e ritenuto molto competente per il ruolo, è omosessuale. La sua omosessualità, non militante né nascosta, si è rivelata però un ostacolo decisivo:il Vaticano non ha risposto all’indicazione di Parigi, scegliendo un silenzio che equivale al rifiuto.
Dal primo marzo l’ambasciata francese presso la Santa Sede è priva di ambasciatore. Secondo il Canard Enchaîné,sabato il Papa ha ricevuto discretamenteStefanini, «spiegandoglidi non avere nientecontro di lui ma anche di nonavere apprezzato né il mariage pour tous (le nozze aperte agli omosessuali, ndr) né i metodi dell’Eliseo, che ha cercato di forzargli la mano». In serata la dichiarazione dall’Eliseo: «Speriamo in una risposta positiva e rapida, Laurent Stefanini è il solo candidato nominato dal presidente della Repubblica e dal Consiglio dei ministri».

Sembrano proprio lontani quindi i tempi in cui Papa Francesco diceva: “Chi sono io per giudicare un gay?”.
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La crisi diplomatica si aggrava, perché Parigi e Vaticano non vogliono cedere. Vediamo chi farà prima un passo indietro.

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