Che fine hanno fatto gli animali dell'Oasi SOS Natura di Spinea

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2016-06-08

C’è chi fa l’accumulatore seriale e chi poi deve sterilizzare decine di animali e preoccuparsi di darli in adozione. E questa volta la volpe c’entra poco

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Tutto tace all’Oasi SOS Natura Veneto di Spinea. Gli animali superstiti sono stati trasferiti altrove e mentre il gestore dell’area, Enrico Piva, sembra sposare la tesi dell’attentato ai suoi danni qualcuno ha provveduto a trovare una sistemazione agli animali scampati al duplice assalto delle volpi che – stando a quanto ha raccontato Piva – hanno ucciso almeno un centinaio di animali tra conigli e cavie.
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Ottanta cavie trasferite al Rifugio Mamma Rosa di Mirano

Nei giorni immediatamente successivi alla strage, mentre gli animalisti di città andavano in cortocircuito e non sapevnao se indignarsi o gridare al complotto perché l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezia aveva stabilito che gli animali ospiti nell’oasi SOS Natura Veneto erano stati uccisi dalle volpi, l’area veniva silenziosamente (e senza troppo clamore) liberata. In molti si sono chiesti che fine avessero fatto gli animali superstiti. Enrico Piva aveva infatti detto chiaramente che l’oasi sarebbe rimasta chiusa a lungo e che lì gli animali non potevano più restare. Ecco quindi che la settimana scorsa un’ottantina di cavie provenienti dall’oasi di Spinea hanno fatto la loro comparsa al Rifugio Mamma Rosa di Mirano. Una struttura che si occupa di accogliere e dare in adozione cani, gatti e altri animaletti.
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A quanto pare alcune delle femmine provenienti dall’area gestita da Piva erano incinte e hanno dato alla luce diversi piccoli. Calcolando gli ottanta superstiti affidati al Rifugio Mamma Rosa e tenendo conto del centinaio di animali uccisi nei due episodi di fine maggio erano quindi quasi duecento gli animali che l’uomo teneva all’interno della recinzione. Più che un rifugio l’oasi di Spinea sembra proprio essere un allevamento. Naturalmente i volontari del Rifiugio Mamma Rosa di Mirano stanno provvedendo a sterilizzare, a loro spese, tutti gli animali in arrivo da Spinea in modo da evitare di trovarsi nuovamente di fronte ad una situazione ingestibile.

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Chi saranno mai questi accumulatori seriali…

E la volpe? Qualcuno l’ha più vista? In molti dopo che le analisi hanno escluso che gli animali siano stati uccisi dall’uomo (del resto Piva il secondo giorno era a dormire nell’Oasi e dichiara di non aver visto nulla…) hanno ritenuto improbabile che si potesse essere trattato di volpi poiché in zona “non ce ne sono”. Per i più scettici ecco un’altra testimonianza oculare che prova la presenza di volpi nelle campagne spinetensi.

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