Cosa c’è dietro la strategia di Salvini

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2014-10-20

La svolta nazionalista della Lega spiegata sul Corriere

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Il Corriere della Sera dedica oggi un’intera pagina alla strategia di Matteo Salvini, dopo la manifestazione contro Mare Nostrum al Duomo di Milano. Racconta il quotidiano che il leader del Carrocchio sarà invitato al congresso di Le Pen:

I nemici di Bruxelles fanno sì che Salvini riservi un’attenzione alla politica estera speciale.Certo: per il militante della base politica estera significa soprattutto il no all’euro. Eppure, non è soltanto quello: ieri il deputato Paolo Grimoldi ha parlato della possibilità di formare un eurogruppo con i partiti contrari alle sanzioni alla Russia. La Lega ne avrebbe ricevuto in cambio la promessa, da parte di «alcuni ministri» di Mosca,di indirizzare i flussi turistici verso le aree d’Italia che hanno prodotto atti ufficiali contro le sanzioni: Lombardia e Veneto. Il modello dichiarato resta il Front National di Marine Le Pen. Con cui mercoledì Salvini sottoscriverà la richiesta di sospendere il trattato di Schengen. Mentre una nuova nota è apparsa sull’agenda di Salvini: a novembre è stato invitato al congresso del Front a Lione. Con una soddisfazione,anche rispetto agli alleati internazionali. La macchina della Lega sabato a Milano ha funzionato alla perfezione: dalla mobilitazione sede per sede, all’organizzazione dei pullman su base provinciale fino alla gestione della piazza affidata, come da ormai decenni a questa parte, a Maurizio Bosatra.

Antonio Polito commenta: c’è un vuoto a destra, la Lega può riempirlo:

C’è ancora, soprattutto nel Nord del Paese, quel sentimento anti-fiscale, di sbrigativo individualismo anti-statuale, che Edmondo Berselli definiva«l’ideologia del forzaleghismo»; e, di fronte alla misteriosa rinuncia di Berlusconi a incarnarne la protesta, sta cercando una nuova rappresentanza. Una parte aveva credutodi trovarla nei Cinque Stelle, in particolare nel Nord Est.Ma con lo svuotamento progressiv osia della destra moderata di Berlusconi sia della destra qualunquista di Grillo, è possibile che la Lega possa allargare la sua sfera di influenza e proporsi come nuovo interprete di quel mondo. Già oggi è il punto di riferimento di quanti in Parlamento, in Veneto o in Lombardia, si preparano a lasciare Forza Italia.Se Bossi era una costola dellasinistra, Salvini può diventarela spina dorsale di una destrache oggi ne è priva.

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