«Sul canone RAI errori possibili per cinque milioni di famiglie»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-03-02

Sono “inaccettabili sei mesi per i rimborsi, i consumatori vanno rimborsati nella prima bolletta utile”, dice l’Unc che denuncia “possibili errori per ben 5 milioni di famiglie”. Il decreto sul canone RAI oggi su Repubblica

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Sul canone Rai in bolletta il “caso è complesso” perché servono i dati delle famiglie” da parte dell’Agenzia delle Entrate è arrivata “una grave ammissione”, inoltre sono “inaccettabili sei mesi per i rimborsi, i consumatori vanno rimborsati nella prima bolletta utile”. A sollevare gli scudi è l’Unc che denuncia “possibili errori per ben 5 milioni di famiglie”. È una “grave ammissione” afferma Massimiliano Dona, Segretario dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando le affermazioni del direttore gestione tributi dell’Agenzia delle Entrate, Paolo Savini, che ha detto, riguardo al pagamento del canone Rai in bolletta, che “assume cruciale importanza la corretta individuazione della famiglia anagrafica”, ma questa individuazione “risulta particolarmente complessa” e dovranno essere i Comuni a trasmettere i dati relativi alle famiglie anagrafiche. “Il fatto che l’Agenzia delle Entrate, dopo 2 mesi dall’entrata in vigore della Legge di stabilità, ammetta che l’individuazione della famiglia anagrafica non solo non sia stata al momento risolta e sia particolarmente complessa, ma richieda ancora l’invio dei dati da parte dei Comuni, dimostra che a luglio verrà fatta pagare al consumatore il costo di questa operazione” incalza Dona.
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«Sul canone RAI errori possibili per cinque milioni di famiglie»

“Per questo, se è vera l’ipotesi di bozza di decreto apparsa oggi su Repubblica, è ancor più inaccettabile -prosegue il Segretario dell’Unc- che le società elettriche abbiano 6 mesi di tempo per restituire il maltolto al consumatore per i pagamenti non dovuti del canone. Chiediamo che i rimborsi avvengano nella prima bolletta utile dopo l’invio della richiesta da parte del cliente e della dovuta autocertificazione”. “Inoltre -aggiunge ancora Dona- il primo avviso di richiesta di pagamento del canone non può avvenire già a luglio, ma nella bolletta precedente, in modo che al consumatore sia dato il giusto tempo per far valere l’autocertificazione ed impedire il prelievo in automatico sul conto corrente”. L’Unione Nazionale Consumatori ricorda quindi che “tra la data di emissione della bolletta della luce, non quindi quella di ricevimento a casa dell’utente, e la scadenza della fattura passano solo 20 giorni, e che a luglio, periodo di invio della prima maxi rata del canone Rai, molti italiani sono in vacanza, ivi compresi i portalettere. Il rischio, quindi, di ritrovarsi ad aver pagato un canone non dovuto è alto”. “Ancor più alto -evidenzia Dona- se consideriamo che a fare l’autocertificazione non saranno solo le poche migliaia di famiglie che non possiedono la tv, 944 mila secondo l’Istat, ma tutti quelli che riceveranno richieste indebite di pagamento”. “Considerato che -valuta l’associazione dei consumatori- il numero complessivo di clienti domestici di elettricità elettrica è di oltre 29,282 milioni, dubitiamo che l’Agenzia delle entrate sia in grado di incrociare i dati senza errori per giungere a quei 24,199 milionidi famiglie, 5 milioni in meno, che secondo l’Istat hanno la tv e che dovrebbero pagare il canone”. Insomma, chiude l’Unc, “c’è un potenziale di 5 milioni di famiglie che rischiano di ricevere richieste indebite di pagamento se i Comuni non forniranno in tempo i dati corretti delle famiglie anagrafiche”.

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Fonte: Sole 24 Ore

Il decreto sul canone RAI oggi su Repubblica

In un articolo a firma di Aldo Fontanarosa oggi Repubblica ha anticipato i contenuti del decreto sul canone RAI. Nell’articolo si racconta che banche dati pubbliche e private si scambieranno le informazioni per individuare la popolazione pagante, gli anziani di 75 anni con reddito inferiore agli 8000 euro lordi (esentati), infine i sospetti evasori dell’imposta tv.

Il complicato meccanismo è descritto nella bozza del decreto che il ministero dell’Economia e il ministero dello Sviluppo Economico stanno perfezionando per regolare proprio questa alleanza tra soggetti pubblici e privati. Se l’enorme radar funzionerà come descritto negli 8 articoli del decreto, sarà difficile per tutti scansare i 100 euro del nuovo canone televisivo.Il decreto tenterà di regolare anche molti casi pratici che potranno realizzarsi, nelle noste vite di telespettatori elettrici, da luglio 2016. La voltura. In centinaia di migliaia di case, ad esempio, mamma ha intestata l’imposta della tv e papà invece la bolletta della luce. Il decreto tenterà di prevenire il doppio pagamento. Poiché la famiglia deve saldare il canone tv una sola volta, l’Agenzia delle Entrate (Ufficio di Torino) farà una “voltura automatica”. Papà che paga la bolletta elettrica diventerà anche titolare dell’abbonamento televisivo.

E sui rimborsi?

Non abbiamo in casa un apparecchio tv. Dunque non dovremmo niente alla televisione di Stato. Ma abbiamo dimenticato di segnalarlo all’Agenzia delle Entrate. Il problema è che paghiamo la bolletta elettrica attraverso il conto corrente bancario, in modo automatico. Scopriamo così che ci è stato caricata sul conto anche l’imposta tv. Per chiedere alla società della corrente il giusto rimborso, avremo tempo fino a giugno dell’anno successivo ai pagamenti. Ma la società elettrica, a sua volta, avrà tempo 6 mesi per ridarci i soldi. I nuovi contratti. Attiviamo un’utenza della luce a novembre 2016 e ci chiediamo quante delle 10 rate annue del canone Rai dobbiamo onorare. Due sole rate, per un totale di 20 euro? Niente, forse? Oppure tutto l’importo dell’anno – pari a 100 euro – in una sola maxi rata? La bozza del decreto opta per quest’ultima soluzione. Prevede che il nuovo cliente elettrico versi tutti e 100 euro del 2016, sia pure entro febbraio del 2017. È una regola impopolare che cambierà nella versione finale del decreto, anche per le resistenze delle società della luce.

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