Muratella: chi c'è dietro la cagnara sui canili romani?

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2015-10-05

Da una parte la società che ha vinto un bando, dall’altra quelli che per vent’anni hanno gestito la cosa pubblica per affidamento diretto. E il ruolo della senatrice Monica Cirinnà

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Cosa sta succedendo al Canile Muratella di Roma? Per chi si fosse perso le puntate precedenti della storia dei canili romani le cose stanno così: il Comune di Roma ha indetto un bando di gara per assegnare la gestione delle strutture che ospitano i canili della città. Si tratta di quattro lotti con tre canili e un’oasi felina: il Canile Muratella, il Canile Vitinia, il Canile Ponte Marconi e l’Oasi Felina Porta Portese. Il bando, che è un bando ponte di un anno perché nel 2016 è prevista l’apertura di un regolare bando europeo, si è reso necessario perché per legge non è possibile concedere con affidamento diretto appalti per un importo superiore ai quarantamila euro.

Jovanotti è solo uno degli ultimi artisti ad aver espresso la propria solidarietà ai lavoratori di AVCPP (fonte: Facebook.com)
Jovanotti è solo uno degli ultimi artisti ad aver espresso la propria solidarietà ai lavoratori di AVCPP (fonte: Facebook.com)

La guerra contro Mapia srl

Ad essere esclusa dall’assegnazione dei lotti è stata però la Associazione Volontari Canili Porta Portese (AVCPP) che dal 1997 ha ottenuto per affidamento diretto la gestione di tutti e tre i canili della Capitale. Si parla di un appalto da circa quattro milioni di euro l’anno, dato senza bando né gara ad un’unica associazione per vent’anni. Avendo perso la gara d’appalto la AVCPP ha aperto una petizione su Change.org e inscenato una serie di proteste che hanno coinvolto anche numerosi personaggi del mondo dello spettacolo. A rischio, stando a come ha raccontato la vicenda Repubblica che ha riportato pedissequamente il testo della petizione, non ci sono solo i posti di lavoro dei 106 addetti “volontari” ma anche il benessere degli ospiti delle strutture. La Mapia Srl, la ditta che si è aggiudicata secondo Repubblica, la gestione dei tre canili non ha le competenze necessarie per poter gestire le strutture visto che si occupa anche della pulizia degli stabulari dell’Università di Bari. Insomma, i canili di roma sarebbero finiti nelle mani dei vivisettori.

Simona Novi è l'ex-Presidente di AVCPP
Simona Novi è l’ex-Presidente di AVCPP

Animalisti e dipendenti di AVCPP contestano l’affidamento a Mapia perché avrebbe vinto il bando con un ribasso eccessivo (8,254%) ma non dicono nulla sul ribasso operato ARCA Colonia Felina della Piramide Onlus che si è aggiudicata la gestione dell’Oasi Felina Porta Portese con un ribasso del 15%. Appare subito evidente che il problema è il mantenimento della rendita di posizione di AVCPP e dei suoi dipendenti. L’Associazione infatti non è gestita da volontari ma da personale assunto e stipendiato e diversi articoli negli anni passati hanno denunciato come gran parte dei quattro milioni di euro erogati dal Comune venissero utilizzati per pagare gli stipendi al personale come racconta il Tempo:

Qualche risposta si legge nella relazione al rendiconto contabile delle spese sostenute nel 2011 da Avcpp, capitolo costi: acquisto cibo 296mila euro, costo del personale 3milioni 4mila euro, costo per la gestione del personale (consulenti e commercialista) 52mila euro, costo per la sicurezza dei lavoratori 50mila euro, spese promozionali per adozioni (calendari, volantini, cartoline) 8mila 800 euro. Nulla, diventa così curiosa anche l’iniziativa, promossa sul sito della stessa associazione, con cui si propongono «adozioni a distanza» per gli stessi animali già sovvenzionati dal Comune: il contributo richiesto è di 62 euro all’anno «e quando vorrai – si legge – potrai interagire col “tuo” cane almeno per una ventina di minuti». Le cifre restano queste, conferma anche oggi la Novi che «l’88% della spesa sono gli stipendi, quella per il cibo è di circa 400mila all’anno», poco più di una mensilità accordata dal Comune di Roma, mentre i dipendenti della «onlus» – 106, assunti a tempo indeterminato e inquadrati secondo il contratto delle cooperative sociali – impegnano praticamente l’intero finanziamento annuale distinguendosi non sempre in positivo. «Nel 2011 – si legge nella relazione di Avcpp – è stato necessario attivare sostituzioni a causa di assenze dal lavoro più o meno lunghe: molte di queste sostituzioni sono state interamente a carico di Avcpp, dal momento che i rimborsi sia Inps che Inail risultano coprire solo parzialmente il costo del lavoro legato al lavoratore assente».

Fuori i privati dai canili!1

Nel frattempo è già partita la mobilitazione degli artisti impegnati, al grido di #noaiprivatineicanili. Ma qualcosa non torna, perché anche AVCPP è un’associazione privata. Non bastano certo vent’anni di affidamenti diretti per fare di un’associazione di privati un ente pubblico. Da nessuna parte invece si legge la posizione della società che ha vinto il bando, tant’è che nei commenti al pezzo di NeXT dove raccontavamo la storia ha risposto Luciano Garofalo, amministratore della società pugliese che ha vinto il bando ponte per

Buonasera sono Luciano Garofalo, amministratore della società MAPIA, come lei persona onesta. Le chiedo: dall’elenco che ha prodotto al comune di Roma e inserito nella gara d’appalto, è scritto che ai primi TRE posti, con qualifica E2 (Contratto Cooperative Sociali – ma siete cooperativa? – ), erogate stipendi dai 2.300 fino ai 2850,00 euro al mese, oltre ad un premio annuale di oltre 3000,00 euro. Quindi delle due l’una. O lei ha prodotto notizie false in sede di gara (la cosa mi preoccupa alquanto) o dice bugie.
A proposito di bugie, la informo (facciamo finta che lei non lo sappia già) che non gestiamo nessuno stabulario: ci occupiamo invece di nutrire gli animali e pulire le gabbie e il pavimento dei locali. È un semplice appalto di pulizie. La parola “appalto”, che le sembrerà nuova, significa che non abbiamo affidamenti diretti….
Visto che ci sono, segnalo ai suoi lettori, che non ci siamo mai occupati (e non lo facciamo neanche adesso) di smaltimento dei rifiuti. Lo preciso, non si sa mai qualcuno venga a fare a casa mia un video di nascosto: smaltisco la spazzatura di casa mia. Le giuro che faccio anche la differenziata!
E siccome il video le è piaciuto molto, la informo che la reception ce l’abbiamo. È pure bella..
Poi, non dica in giro che io licenzio lavoratori, perché ho già comunicato al Comune la nostra disponibilità ad assumere TUTTI gli operatori dell’UNICO lotto che abbiamo preso. Perché tra le altre bugie che racconta per far caciara, c’è anche questa. A tal proposito mi chiedo contro chi protestano a Muratella, visto che non l’ha vinto nessuno…
Ah…dimenticavo, mi hanno appena comunicato (mi accerterò domani con la speranza sia una bufala) che nella caciara che ha organizzato ci è andata di mezzo una dirigente del Comune di Roma, che è stata portata in ospedale. Se è vero, faccio i miei auguri alla mal capitata, perché anche lei, come gli operatori, stava solo facendo il suo lavoro.
Concludo con un dubbio che mi assale: ma non siete anche voi, in quanto associazione (o cooperativa?) dei privati?

E quindi è necessario fare un po’ di chiarezza, perché è vero che Mapia ha vinto la gara per tre lotti (sui quattro per i quali aveva concorso) ma è anche da dire che la gara d’appalto prevedeva che si potesse ottenere l’assegnazione di un solo lotto:

come stabilito dall’art. 4 del Capitolato Speciale d’Appalto, ancorché la partecipazione sia ammessa indistintamente per tutti i lotti, l’eventuale convenzionamento non potrà che riguardare un unico lotto e che il concorrente collocatosi in posizione utile al convenzionamento su più di due lotti, dovrà tempestivamente manifestare apposita opzione nel rispetto del numero complessivo dei lotti suddetto, determinando automaticamente lo scorrimento della graduatoria in favore del soggetto utilmente collocatosi nella posizione di graduatoria immediatamente successiva

Mapia srl ha scelto di prendere in gestione il terzo lotto, quello del canile di Ponte Marconi:
canile roma muratella mapia avcpp
Non si capisce quindi come mai AVCPP e altri abbiano occupato sia il Canile di Ponte Marconi che il Canile della Muratella. O meglio, l’unica spiegazione (visto che i lotti 1 e 2 non sono stati assegnati) è che si stia tentando di difendere una rendita di posizione che AVCPP considera sua “di diritto”.
bando canili roma mapia avcpp
 
Inoltre come si legge nella pubblicazione dei risultati della gara le offerte di AVCPP non sono state ammesse perché, in una gara al ribasso, hanno presentato offerte economiche in aumento:

che la A.V.C.P.P. – Associazione Volontari Canile Porta Portese Onlus ha presentato offerte economiche in aumento per ciascuno dei lotti nn. 1 , 2 e 3, ritenute pertanto non ammissibili, così come stabilito dalla lettera di invito alla voce “BUSTA 3 – offerta economica”

Il Canile della Muratella non sarà gestito da Mapia ma potrebbe essere invece gestito dall’associazione (privata, nel caso aveste dei dubbi) Impronta ONLUS (che ha ottenuto l’affidamento diretto sei anni fa), arrivata seconda per il lotto del Canile di Ponte Marconi, come si desume dal comunicato stampa dell’Associazione:
comunicato stampa impronta onlus

Animalisti contro?

Nel frattempo è partita una battaglia interna al fronte animalista, con gli animalisti del PAE che denunciano la mala-gestione dei canili da parte di AVCPP e certe aderenze con la senatrice Monica Cirinnà, ex-consigliere del Comune di Roma che per anni è stata la referente del Comune per la gestione dei Canili. Il PAE denuncia le irregolarità della gestione e i maltrattamenti subiti dagli animali nel corso della ventennale esperienza di AVCPP alla guida dei canili romani. Insomma se LAV e ENPA ce l’hanno con Mapia Srl altri animalisti (Federfida e PAE) non vedono di buon occhio come si è comportata l’Associazioen Volontari Canile Porta Portese in questi ultimi vent’anni.

PARTITO ANIMALISTA EUROPEO
COMUNICATO STAMPA DEL 01.10.2015
CANILI DI ROMA: DOPO VENT’ANNI DI ILLEGALITA’ E MALTRATTAMENTI, LA AVCPP E’ STATA RIMOSSA.
PAE: “FONDAMENTALI LE NOSTRE DENUNCE ALL’AUTORITA’ GIUDIZIARIA PER TOGLIERE UN CANCRO MALIGNO”
I canili comunali capitolini non verranno più gestiti dall’associazione privata AVCPP che da oltre vent’anni senza bando e gara pubblica si era insediata per volere dell’allora delegata del sindaco Rutelli, l’attuale senatrice Monica Cirinnà consorte di Esterino Montino, ex senatore, ex capogruppo consiglio regionale Lazio, attuale sindaco di Fiumicino indagato dalla Procura di Rieti per falso e peculato.
“Abbiamo denunciamo all’Autorità giudiziaria tutte le irregolarità ed illegalità perpetrate dall’associazione privata Avcpp, dallo sperpero di denaro pubblico alla mancanza del bando per l’assegnazione dei canili fino al maltrattamento animali per sovraffollamento. Adesso il Comune, informato che la Procura ha aperto un fascicolo assegnato al PM Dall’Olio con indagini ancora in corso, ha dovuto dare seguito alla nostra diffida legale ed organizzare un regolare bando, come da nostra istanza. – Dichiara il presidente del Partito Animalista Europeo, Stefano Fuccelli – Dopo vent’anni ci siamo tolti il cancro della gestione della Avcpp, associazione privata di volontari che spartiva milioni di euro ogni anno speculando sui cani ai quali andavano solo le briciole. Il Business alla base di tutto, come per la cooperativa 29 giugno di Salvatore Buzzi che riceveva dalla Amministrazione locale sovvenzioni pari a 30 euro al giorno per ogni immigrato detenuto, di fatto all’immigrato andava soltanto 2,50 euro, il restante veniva intascato da Buzzi & Co. Un giro d’affari milionario che, definito dallo stesso rende più della droga. Se per i centri dei rifugiati il business illegale corrisponde a sette milioni euro l’anno a carico dell’Amministrazione capitolina, quello dei randagi detenuti nei canili comunali non è da meno. Il meccanismo è il medesimo: solo il 10% dei cinque milioni di euro/annui è destinato ai mantenimento dei cani il resto è per garantire stipendi d’oro ai responsabili dei Volontari Canile Porta Portese e consulenze strapagate. La medesima associazione dal 1997 senza aver mai vinto gara d’appalto o bandi pubblici lavora con affidamento diretto in convenzione, pratica illegale visto l’ammontare dei finanziamenti.
Ciò fa si che per ogni animale siano erogati fondi che vanno straordinariamente al di sopra delle medie nazionali, 18 euro contro i 2,5/3 euro, a fronte di una situazione igienico-sanitaria peggiore di molte altre visto che la Asl ha determinato la chiusura definitiva di alcune strutture e la messa a norma delle restanti, tutte illegali. Una gestione colpevole, oltretutto, di non essere mai riuscita, in decenni di attività, a far scendere il numero dei cani detenuti sotto il tetto minimo di 1.000, numero necessario per garantire l’erogazione dei fondi concordati. Lo scandalo della gestione Avcpp è stato oggetto del recente servizio dal titolo Il business dei randagi de L’Arena su Rai 1 che ha posto sul banco degli imputati la presidentessa Simona Novi.

E la Cirinnà pare essere molto amica di AVCPP come si deduce da questo comunicato dove emerge come l’allora Presidente di AVCPP Simona Novi fosse impegnata nella campagna elettorale per l’elezione di Marino. Ed in effetti la Cirinnà non ha fatto nulla per smentire le sue simpatie per AVCPP, anzi ha presentato con una certa solerzia un’interrogazione urgente ai ministri della Giustizia, dell’Ambiente e della Salute nella quale riporta i dubbi e le accuse contro Mapia Srl e non fa mistero delle sue simpatie per la gestione di AVCPP:

uno dei partecipanti alla gara d’appalto dell’agosto 2015, la Associazione volontari canili di Porta Portese (Avcpp), che da 20 anni gestisce i canili comunali di Roma con performance di eccellenza in termini di adozioni e di benessere animale, ha presentato un ricorso al TAR l’11 settembre 2015, con la richiesta di ottenere in via cautelare la sospensione della gara;
il Comune di Roma, differentemente da quanto accadde in circostanze del tutto analoghe in occasione della gara d’appalto del 2013, ha deciso di procedere con grande celerità, senza attendere la definizione della questione da parte della competente autorità giudiziaria;
gli importi a base di gara non sembrano congrui e potrebbero determinare non solo il drastico peggioramento del livello di benessere degli animali ma anche il licenziamento della maggioranza degli operatori qualificati del settore;
Roma ha il record negativo di randagismo in Italia, anche a causa del blocco delle virtuose politiche di sterilizzazione che erano state poste in essere dal 2008.
Si chiede di sapere:
se i Ministri siano a conoscenza dei gravi fatti predetti e se non ritengano di dovere intervenire urgentemente nella vicenda al fine di verificare:
– se la gara indetta dal Comune di Roma ed in fase di aggiudicazione presenti ogni garanzia per il benessere degli animali, come stabilisce la normativa richiamata in premessa:
– se sia stata adeguatamente tutelata l’occupazione degli operatori qualificati del settore;
– se la gara sia stata concepita in modo conforme alle normative vigenti ed in particolare al Codice dei contratti pubblici;
– se le autorizzazioni sanitarie delle strutture comunali siano correttamente aggiornate;
– se nelle offerte di aggiudicazione siano presenti importi vincolati alle spese per la sicurezza, di speciale rilievo vista l’attività a stretto contatto con animali stressati e pericolosi;
– quali siano le motivazioni alla base dell’accelerazione delle procedure di concessione dell’appalto a fronte del ricorso, con annessa richiesta di sospensione della gara, presentato al Tar Lazio dalla Associazione volontari canili di Porta Portese (Avcpp)

Insomma appare evidente come sulla faccenda dei canili romani ci siano interessi particolari e come i “privati volontari” non siano così volontari come vogliono far credere.

Leggi sull’argomento: Il pasticciaccio brutto del canile della Muratella a Roma

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