Il canile di Muratella, il comune di Roma e l'incendio alla Magliana

di dipocheparole

Pubblicato il 2016-08-23

IoMeNeOccupo, pagina Facebook che riunisce gli ex lavoratori del canile della Muratella, racconta cosa è accaduto ieri durante l’incendio che ha colpito la zona di via della Magliana e le incredibili risposte di Comune e ASL quando hanno denunciato i rischi per gli animali della struttura durante l’accaduto: Un film che dura 4 ore. Dalle …

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IoMeNeOccupo, pagina Facebook che riunisce gli ex lavoratori del canile della Muratella, racconta cosa è accaduto ieri durante l’incendio che ha colpito la zona di via della Magliana e le incredibili risposte di Comune e ASL quando hanno denunciato i rischi per gli animali della struttura durante l’accaduto:

Un film che dura 4 ore. Dalle 17 alle 21. 240 minuti di fiamme e fuoco. Incendio / fumo / cenere / paura / corri! / cristo santo! / dove siete? / i cani cardiopatici dove li spostiamo?/ i cuccioli i cuccioli cazzo!/ siamo circondati dalle fiamme lo avete capito o no??!/ bagnati la bocca / fermi! / i gatti correte a coprire la porta! / i cani sono spaventati / tranquillo tyler ci sono io / che sta succedendo? / io vado alla B / la reperibilità sta andando a fuoco! / ma non finisce mai?! / bagniamo le gabbie! / chiudi i divisori, subito! / sono tutti salvi.
Il panico, il terrore e il senso di impotenza, nonostante tutto, non ci hanno atterrito.
Ci siamo letteralmente messi faccia a faccia con le fiamme per proteggere ogni singolo animale.
Alcuni di noi hanno respirato tanto di quel fumo fino ad avere giramenti di testa e nausea perchè in quel momento la nostra priorità era mettere in sicurezza 700 cani e 80 gatti.
Siamo usciti coperti di fuliggine dalla testa ai piedi. Ma gli animali stanno bene. Cani e gatti.
Il fuoco è un fattore naturale. L’assenza e l’abbandono è un fattore umano. Un fattore amministrativo. Politico. Istituzionale.
Fermi tutti. Non è certo colpa del comune di Roma se scoppia all’improvviso un incendio. Infatti. Ma è colpa di questo comune, di questa amministrazione, di questa politica il fatto di non aver mandato un singolo dirigente, funzionario, capo-dipartimento, capo-ufficio, impiegato, neo assunti con il jobs act, usciere, presso il canile comunale.
L’ennesimo caso di totale abbandono e non cura delle cose pubbliche di questa città. Al cui interno (cosi tanto per) sono presenti circa 800 animali (si ricorda all’amministrazione che un animale è un essere vivente) e curiosamente per legge ne è proprietario il sindaco e in quanto proprietario ha doveri e responsabilità verso ogni singolo cane e gatto presente nella struttura. Un po come fossero i suoi. Un po tanto.
Fermi tutti. Alla fine il Comune di Roma ha mandato qualcuno. Infatti.
Però è bene ricostruire i fatti. L’amministrazione capitolina, dopo ore di silenzio assordante dovute probabilmente alla difficoltà nel reperire informazioni (la notizia dell’incendio era stata lanciata da una testata on-line; Via della Magliana chiusa al traffico, treni bloccati, mezzi dei Vigili del Fuoco, Polizia di Stato, Carabinieri, Protezione Civile, elicottero anti incendio), ci contattava telefonicamente. Scherziamo. Abbiamo contattato noi, ovviamente, via telefono l’amministrazione rivolgendoci al Dipartimento Ambiente, il quale ci assicurava che avrebbe mandato una squadra della Polizia di Roma Capitale per servizio di presidio nel canile.
Peccato però che alla fine sia venuta una rappresentante del Gabinetto del Sindaco la quale ci informava (dopo una presenza di alcuni minuti e senza salire alle gabbie per accertarsi delle condizioni degli animali e della struttura) che il comune non era intenzionato ad occuparsi della situazione.
Ma permetteteci di scendere nel dettaglio perchè la cosa è interessante.

Dopo alcuni giri di chiamate, l’amministrazione ci comunica che il capo dipartimento ambiente è informato della situazione e ha predisposto che una pattuglia dei Pics (Sezione Pronto Intervento Centro Storico) della Polizia di Roma Capitale controlli la situazione. Alle 21 arriva a Muratella una persona in borghese, si presenta come inviata dal Gabinetto del Sindaco. Dopo essersi consultata con il personale dei Vigili del Fuoco, dichiara che la situazione è sotto controllo. Le facciamo presente che il rischio di focolai e lo sviluppo di nuovi incendi è concreto e reale. Anche le unità dei VV FF dichiarano la necessità del presidio. Quindi ci rivolgiamo all’amministrazione e al suo rappresentante proprio per chiedere l’intervento del comune poiché il canile è una struttura pubblica e ci sembra sensato che un servizio del genere venga svolto dal comune. Dopo alcuni giri di chiamate (parte seconda) la rappresentante del gabinetto del sindaco si congeda dicendo che o 1-ce ne occupiamo noi o 2-possiamo chiamare i vigili.
Curioso come nonostante i ripetuti fatti non ci si abitui mai a questo modo di risolvere le cose, amministrativamente parlando, tipicamente italiota, quasi comunale suvvia.
Recuperiamo la mascella franata (non solo quella) per la risposte del gabinetto del sindaco e consapevoli del rischio per gli animali presenti nella struttura chiamiamo il gruppo territoriale della Polizia di Roma Capitale. Ci rispondono che non è di loro competenza un servizio di presidio in canile, hanno poche unità e sono impegnati in strada.
Intanto scoppiano due focolai (uno è per gente senza pretese). Chiamiamo quindi i Vigili del Fuoco, fuori dal canile. Uno lo spegne un nostro collega.
Ci ricontatta il dipartimento e ci rassicura con parole che tutti vorrebbero sentire in momenti come quelli: la pattuglia dei PICS o altre unità sarebbero venute più tardi MA (c’è sempre un ma) a fare una ronda esterna. Effettivamente se il fuoco si sviluppa dentro al canile è sensato che stiano fuori. Ci sta.
Quello che è successo ieri in canile è grave e vergognoso. 800 animali e diverse persone hanno rischiato seriamente e la risposta di questo comune è come al solito, in perfetta continuità con le giunte precedenti, il silenzio. Siete gli eroi del silenzio. I Superman dell’assenza. Gli X-Men del nulla.
Anche voi esattamente come gli altri usate parole. Le usate come fossero fiori da regalare ma a volte sembrano più scudi dietro i quali vi tutelate.
Restiamo come alberi piantati in attesa di un vostro segnale, di una vostra considerazione, di una vostra volontà (politica e amministrativa). Ma nulla.
Prima c’è AMA certo, prima ci sono i consigli straordinari sui rifiuti certo, ci sono le nomine, ci sono le conferenze stampa, ci sono i messaggi di Beppe a Virginia, c’è il vento del cambiamento.
Poi, dopo, c’è Roma. E in questa Roma ci siamo anche noi. Da 123 giorni in autogestione.
Da 123 giorni i cittadini di questa città attraverso donazioni ci stanno aiutando a comprare il cibo per cani e gatti. Almeno di questo siete in grado di prendervi la responsabilità a livello economico, come segnale politico e amministrativo?
E come ogni giorno, anche ieri eravamo noi ad occuparci degli animali perchè il fuoco è nulla rispetto alle responsabilità che abbiamo nei loro confronti. Il fuoco è nulla rispetto alla lotta che stiamo portando avanti per tutelarli e per quello che abbiamo costruito in 15 anni di passione e professionalità.
Se fosse un torneo di poker questo sarebbe l’ultimo giro. E’ il momento di calare le carte.
Fateci vedere cosa avete in mano.
Noi dal tavolo non ci alziamo. Non lo abbiamo mai fatto.
Ieri notte a presidiare il canile siamo rimasti noi.
P.S. A titolo informativo si comunica l’improvvisa scomparsa durante l’incendio del personale ASL.
Una sparizione che ha del misterioso. Qualcuno li ha visti salire su carri infuocati, chi li ha osservati volteggiare su cavalli di fiamme mentre altri li hanno visti salire in macchina e andare via.
Come in preda ad un poltergeist hanno imboccato la via esterna.
Richiamati da un mistico coprifuoco hanno scelto la via dell’eremita. Lontano dal questo mondo materiale che brucia e arde.
Verso le 19.30 (2 ore dopo l’inizio dell’incendio) personale ASL è giunto in canile chiedendo rassicurazioni (a noi) sulla sorte dei cani.

Fine della nota.
 

Leggi sull’argomento: L’incendio alla Muratella e in via della Magliana

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