I sigilli al Brancaleone Roma

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-12-14

L’ex centro sociale Brancaleone, a Roma, è finito questa mattina sotto sequestro per ordine della magistratura. La conferma del sequestro dello storico spazio sociale e culturale della Nomentana è arrivata dopo una fuga di notizie circa uno sgombero, che però è stato smentito. Il sequestro sarebbe giunto a seguito in un’indagine della magistratura sugli spazi …

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L’ex centro sociale Brancaleone, a Roma, è finito questa mattina sotto sequestro per ordine della magistratura. La conferma del sequestro dello storico spazio sociale e culturale della Nomentana è arrivata dopo una fuga di notizie circa uno sgombero, che però è stato smentito. Il sequestro sarebbe giunto a seguito in un’indagine della magistratura sugli spazi in concessione, al fine di verificare lo stato delle attività economiche presenti e i termini della concessione, che sarebbe scaduta da qualche anno. Il sequestro riguarda la palazzina e non la sala concerti. 
brancaleone
A quanto risulta all’agenzia di stampa DIRE il Brancaleone sarebbe ‘moroso’ a seguito dell’applicazione del canone pieno scattato dopo la fine della concessione. Sarebbe stato poi trovato un allaccio all’energia elettrica non autorizzato, ed è stata fermata una persona, poi portata in commissariato, per resistenza a pubblico ufficiale.


I sigilli sarebbero stati messi per una concessione scaduta e mai rinnovata dal Comune.


“Ancora uno sgombero a Roma nei confronti di una realtà culturale e sociale che da sempre rappresenta un punto di riferimento per la città. Questa mattina, infatti, sono stati messi i sigilli al centro sociale Brancaleone e fermati alcuni suoi esponenti. Si sta prefigurando uno scenario inquietante”, afferma Stefano Fassina, deputato e consigliere comunale di Sinistra Italiana a Roma. “Sono ormai decine le realtà che operano in ambito culturale e sociale sgomberate o che rischiano lo sfratto nei prossimi giorni. Per quelle colpite dalla 140 presenteremo in Assemblea capitolina, nel corso della discussione sul bilancio capitolino, un ordine del giorno per chiedere una sospensione degli sfratti in attesa di un regolamento per l’uso sociale del patrimiono capitolino. Vi è poi un tema più generale di tutela delle esperienze culturali e sociali che sono parte fondamentale del welfare cittadino”, ha concluso Fassina.

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