Bersani spera che Mattarella blocchi l'Italicum

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2015-01-31

Un colloquio con Aldo Cazzullo: l’ex segretario PD dice e non dice

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Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera racconta oggi di un colloquio informale (non un’intervista) con Pier Luigi Bersani sul nome di Sergio Mattarella al Quirinale. Tra ansie di revanchismo e qualche concessione di metodo, Bersani prima rivela che avrebbe visto bene Giuliano Amato al Quirinale e che ha proposto a Renzi di prendersi “metà degli schizzi” per l’impopolarità della scelta, ma lui non ha accettato. Il che fa comprendere per l’ennesima volta quanto Bersani sia fuori dal mondo, come aveva già dimostrato in occasione della candidatura di Marini, altra genialata sotto la quale seppellì parte del consenso e della simpatia che aveva attorno. Poi Pier Luigi spiega che Mattarella, essendo giudice costituzionale, non farà passare certe “sciocchezze”, ed è chiaro – anche se lui lo smentisce subito dopo – a cosa si riferisca:
 

Mattarella, sostiene Bersani,«se tutto va come deve andare sarà un ottimo presidente. È un giurista. Non è uno che fapassare qualsiasi cosa. Certe sciocchezze incostituzionali non le farà passare». Il discorso cade sull’Italicum. «Io nonfa ccio il giudice della Consulta, non entro nel merito della costituzionalità. Ma questa legge elettorale non ci sta bene. Chiediamo di essere ascoltati. Chiediamo di cambiare, ora che tornano alla Camera, le norme sui capilista bloccati. Altro che riconoscibilità dei candidati, qui avremo collegi enormi: ad esempio Piacenza e Parma, 600 mila elettori; solo la lista che prende il premio di maggioranza eleggerà parlamentari con le preferenze. Gli altri sono tutti nominati. Questo crea una campagna elettorale fuori asse, del tutto squilibrata. Non esiste». A ricordargli che in passato si era pronunciato contro le preferenze, Bersani si inalbera: «Io sono per il Mattarellum: collegi uninominali. Ma meglio le preferenze espresse dagli elettori rispetto ai nomi decisi dalle segreterie. Io sono quello che ha voluto le primarie per il Parlamento, grazie a cui sono stati scelti molti dei giovani deputati che sono qui dentro. Anzi, a dirla tutta, Renzi governa grazie al premio di maggioranza che il Pd di Bersani ha conquistato in una campagna elettorale difficilissima…».

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Bersani poi torna a puntare il dito contro il Patto del Nazareno:

Quanto ai rapporti con Berlusconi, «ora si capirà davvero cosa c’era nel patto del Nazareno.Le tv. Le questioni fiscali». Compreso il decreto con il condonosotto il 3% della cifra evasa? «Quello è un altro pasticcio vergognoso, ma non credo sia legato a Berlusconi. Ci saranno state pressioni da parte di finanzieri in difficoltà». Ma Bersani non vuole lanciare messaggi polemici: «La situazione economica del Paese ci impone di costruire. Di lavorare insieme. Noi qualche idea l’abbiamo, se Renzi ci vorrà ascoltare. L’Italia non riparte con le grandi opere; oltretutto pare proprio non si riescano a fare senza rubare. Da ministro bloccai le concessioni per l’Alta velocità, quando vidi che si spendevano decine di miliardi senza gare e senza controlli. Il governo Berlusconi le ripristinò,io nel 2008 le cancellai un’altra volta. Bisogna abrogarele norme speciali, che servono solo a rubare. L’Italia riparte con le piccole opere mirate, la manutenzione, l’edilizia, gli investimenti che attirano il risparmio privato, che fanno lavorare gli artigiani. Ci sono dieci cose che si possono fare con dieci miliardi, qualche idea a Renzi la do volentieri. E saremo al suo fianco se comunicherà all’Europa, senza chiedere il permesso, che per rilanciare l’economia sarà necessario andare oltre il fatidico 3% del rapporto deficit-Pil».

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