E Beppe scagliò l'inceneritore contro Pizzarotti

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2014-11-26

Il blog chiede di «aiutare» il sindaco a chiudere l’impianto. E sotto sotto lo critica per quello che poteva fare e non ha fatto. La risposta alle critiche sulla gestione del M5S?

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Beppe Grillo scaglia l’inceneritore di Parma contro Federico Pizzarotti. In un lungo post sul blog del capo politico del MoVimento 5 Stelle viene pubblicato un intervento di Walter Ganapini, presentato come «ambientalista, docente, scienziato membro Onorario del Comitato Scientifico dell’Agenzia europea dell’ambiente; italiano, co-fondatore di Legambiente ed ex presidente di Greenpeace Italia», e in passato compagno del sindaco nelle battaglie contro l’inceneritore. Ma in ambienti del Comune di Parma – scrive l’Ansa – si apprende che è di oltre un anno fa: è una risposta alla lettera scritta dal sindaco di Parma alla città nell’agosto 2013, quando venne acceso l’inceneritore.
 
BEPPE, L’INCENERITORE E PIZZAROTTI
Canapini dice che «non è vero che tutto si è fatto per impedire l’avvio del forno»:

Non aver combattuto e vinto la battaglia contro la ‘dirigenza politicante’ IREN, priva di strategia industriale moderna e capace solo di accumulare miliardi di debiti, ha creato un danno enorme al paese, non solo al Movimento,quando Parma poteva diventare il simbolo di una svolta decisiva,in senso europeo, delle politiche ambientali/infrastrutturali nazionali: c’erano tutte le condizioni. Aldo Caffagnini e’ testimone diretto di come, ben prima che tu emergessi,io ed altri si fosse costantemente lavorato per tenere viva l’opposizione a Vignali e a Viero sulla materia . Prima e dopo la tua elezione ho esibito la mia faccia su giornali e televisioni a supporto di una battaglia contro l’inceneritore che tu non hai mai neppure iniziato,una volta conclusa la campagna elettorale (saro’ curioso,un giorno,di capirne il perché). Come purtroppo leggiamo e sentiamo tutti i giorni, hai mancato il tuo obiettivo primario,quando tutto era ‘in discesa’, ma nessun ascolto e’ stato dato ai tanti pronti ad aiutare e con esperienze vittoriose alle spalle, in realtà molto più complesse di Parma. Nulla si e’ fatto per una immediata e possibilissima estensione del ‘porta a porta’ a tutto il Comune (che avrebbe tolto a monte il ‘cibo’ al forno).

Ganapini prosegue elencando le possibilità che Pizzarotti ha, a suo parere, sprecato per fermare od ostacolare la costruzione. Anche giuridiche:

Nessuno stop a IREN,con richiesta di verifica rigorosa dei conti,è stato dato neppure a fronte della lettera del Fondo F2i, pubblicata dal ‘Fatto’,che chiariva l’improponibilita’ anche finanziaria del forno di Parma. Venendo a IREN, avevi patti parasociali per te aurei e che ti davano,di fatto, potere di veto;avevi un VicePresidente membro di un Comitato Esecutivo di 4 membri, figura che ti consentiva il controllo di ogni politica aziendale. Ti sei fatto sfilare tutto senza reagire dal duo Viero-Beggi (potevi persino invalidare l’ultima Assemblea), in modo neppur spiegabile con richiami alla più grave sudditanza psicologica. Ricordati che un azionista di peso, come il Comune di Parma,con quei due non si relaziona neppure, perche’ parla solo con Presidente, Amministratore Delegato e principali azionisti: a quei due fa riferire le proprie volonta’ dal rappresentante in Consiglio d’Amministrazione e/o da dirigenti comunali di staff.
Oltre a ciò,non e’ stato dato seguito a nessun suggerimento riorganizzativo circa la macchina comunale da parte di persone che ben ne conoscevano le storture dopo anni di regime Vignali- Moruzzi. Ancora,gia’ dopo il ballottaggio vittorioso si era proposto un metodo di lavoro,sui rifiuti,basato su riunioni di ‘progress’ almeno ogni 15 gg:le poche riunioni cui ho partecipato sono sempre state richieste insistentemente da me con la paziente mediazione di Aldo.

E la lettera aperta si chiude con un saluto piuttosto freddo. L’articolo è corredato da questa illustrazione e dal titolo con lancio di hashtag: «Aiutiamo Pizzarotti a chiudere l’inceneritore di Parma #aiutiamopizzarotti».
grillo pizzarotti
 
L’INTERVISTA DI PIZZAROTTI CONTRO GRILLO
Del tutto casualmente giova ricordare che la lettera viene pubblicata dopo l’intervista rilasciata al Messaggero dallo stesso Pizzarotti:

«Io non lo sapevo che veniva Grillo a Bologna ma penso non lo sapessero nemmeno gli attivisti bolognesi, sennò non lo avrebbero fatto in una saletta al chiuso dove ci sono solo 150 posti. E a Bologna se fai sapere che viene Beppe Grillo raccogli molte più persone. Con il suo arrivo a sorpresa ha avuto l’effetto di convincere chi era già convinto, ovvero solo quelli che erano lì. È stato un gesto di vicinanza, certo ma non smuovi molti voti».
Il movimento è in crisi?
«Io non so dirlo e non propongo soluzioni facili. Ma sto organizzando questo incontro il 7 dicembre. Non mi aspetto migliaia di persone, ma è un momento per analizzare davvero i nostri problemi,anche e soprattutto i risultati delle urne».
Ma la percepisce una crisi del consenso?
«Avete sentito cosa ha detto Grillo?Ora dobbiamo camminarecon le nostre gambe. Ecco, finalmente.Lo faremo».

E mentre si avvicina la data del 7 dicembre, ovvero “La Giornata dello Statuto”, «un appuntamento aperto a tutti i Cinque stelle per raccontare il lavoro portato avanti a Parma in due anni e mezzo di governo e confrontarsi con gli altri comuni d’Italia, ma anche per “celebrare” un traguardo raggiunto non solo per l’amministrazione ma anche per tutto il Movimento». Alla Giornata dello Statuto sono stati invitati anche gli altri sindaci del Movimento e i parlamentari, anche se per ora non ci sono conferme su chi parteciperà da Roma o in rappresentanza di altri Comuni. Durante la campagna elettorale a Parma, Grillo disse che per fare l’inceneritore «avrebbero dovuto passare sul cadavere di Pizzarotti». Il tema della sconfitta sull’inceneritore aveva fatto capolino quando Pizzarotti aveva avanzato qualche critica alla gestione del M5S. Oggi che il sindaco vuole festeggiare una sua vittoria, Grillo torna a ricordargli la sua sconfitta. A futura memoria.


 

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