Anche la Lorenzin nel suo piccolo è inumana

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-03-01

In una orribile intervista a Repubblica la ministra della sanitAHAHAHA del governo Renzi blatera di cose che non conosce e non capisce. Poi se ne esce con un’ideona

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Beatrice Lorenzin, ministro della Sanità grazie al tradimento elettorale dei voti presi da Berlusconi attualmente risvegliatasi pasionaria dell’etica della maternità, illustra in un’intervista a Repubblica i motivi della sua contrarietà all’utero in affitto e lo fa con un buon livello di confusione ideologica e di fantasia al potere, con argomentazioni risibili sul piano logico e pratico e ignorando tutte le problematiche di ordine etico, logico e legale che vengono fuori dalla sua volontà oscurantista. Leggiamo qualche brano dell’intervista rilasciata a Tommaso Ciriaco di Repubblica:

Di conseguenza si oppone anche all’adozione dei figli non biologici per le coppie omosessuali?
«Il principio deve essere quello di dare al bambino l’opportunità di avere una mamma e un papà. Lì decida il giudice».
E l’adozione per i single?
«Mi ripeto: prima di tutto c’è il diritto del bambino di avere un padre e una madre. Come sa, già esiste l’affidamento per i single. Valuta il magistrato e l’assistente sociale».

Nelle prime due domande la Lorenzin afferma un principio, quello che i bambini devono avere una mamma e un papà, attualmente tradito dalla nascita di migliaia di bambini in Italia che sono senza una madre o un padre per scelta del genitore biologico. Ovvero: ci sono tanti bambini che oggi hanno solo una mamma (o magari soltanto un papà) perché l’altro genitore ha deciso di non riconoscerli (nel link è spiegata la questione giuridica): perché per questi bambini il principio della Lorenzin non vale? E se vale, cosa propone la Lorenzin? Di fare sposare obbligatoriamente le ragazze madri con scapoli disponibili da scegliere a sorte? E ancora: la nostra legge prevede che una madre possa non riconoscere un figlio. Non le va bene? E da quando? Nella seconda parte dell’intervista la Lorenzin dapprima si traveste da Nando Meliconi di Un Americano a Roma facendoci sapere che “in America” ne fanno di cotte e di crude, e se lei non avesse avuto il morbillo da piccola a quest’ora chissà come sarebbe finita:

Vietata in Italia, Vendola ha comunque scelto la maternità surrogata negli Usa. Non resta un fatto con cui fare i conti?
«Lei sa che in America stanno lavorando a una scatola che sostituisce l’utero? Serve a salvare i bambini nei casi di grave distacco della placenta. Ma in teoria può far nascere un bambino senza madre. La scienza non ha più limiti, solo noi possiamo metterli».

E poi arriva l’apoteosi: la Lorenzin pretende di rendere “reato universale” (ovvero in tutto il mondo) qualcosa che altri sistemi giuridici e altre culture considerano oggi legale e regolamentato, dimostrando di avere così una mentalità dittatoriale (quello che è sbagliato per me dovrebbe essere sbagliato per tutti) tipica di chi vive in regimi in cui la libertà personale è calpestata. E quando il giornalista le chiede cosa ha intenzione di fare in concreto per questo suo desiderio, risponde senza alcuna logica e praticità:

Come pensa di contrastare l’utero in affitto, allora?
«È un abominio, mi batterò per abolirlo. Si lotta contro la pena di morte, perché non farlo anche contro questa pratica?»
.In che modo?
«Prevedendo un reato universale. Fermando il business. Con il divieto di trascrizione e di commercio».

Infatti, come anche un bambino (tanto per rimanere in tema) capirebbe, un qualsiasi paese non potrebbe certo decidere di rendere l’utero reato universale perché lo ha deciso, visto che ciascun paese fa le leggi che ritiene più opportune in base a sensibilità e cultura dei suoi cittadini. Allo stesso modo “fermare il business”  (ovvero, immaginiamo noi, rendere illegale la maternità surrogata commerciale e non quella altruistica visto che nella seconda non c’è nessun business) significa né più né meno comprimere spazi di iniziativa privata nell’offrire un servizio richiesto da altri: la parte divertente di tutto questo è che questi poi si fanno chiamare “liberali”. Infine, il divieto di trascrizione che immagina la Lorenzin in realtà convoglia il discorso di falsa attestazione all’ufficiale civile: i giudici hanno stabilito che le coppie che ricorrono alla maternità surrogata all’estero non commettono un reato legato al ricorso all’utero in affitto ma al fatto di aver dichiarato il falso al momento dell’iscrizione all’anagrafe italiana del figlio. Questo problema riguarda tanto le coppie omosessuali quanto quelle eterosessuali e soprattutto è già un reato perseguito dai tribunali con pene e multe. Cosa propone in più la Lorenzin? Sta per caso chiedendo di vietare di trascrivere all’anagrafe un bambino, negandogli in questo modo diritti e servizi? Cioè, la Lorenzin sta seriamente proponendo di togliere diritti a un bambino perché un adulto avrebbe commesso un reato? E a voi tutto questo sembra voler tutelare i bambini o soltanto ossequiare al proprio cieco furore ideologico contronatura, illogico e inumano?

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