«Basta austerità, basta ricatti»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-03-12

Alexis Tsipras torna a chiedere la ristrutturazione del debito della Grecia e ottiene l’appoggio dell’OCSE nella trattativa con il Brussels Group. Ma la strada di Atene è ancora in salita

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«Basta austerità, quando è troppo è troppo. E basta anche con i ricatti»: Alexis Tsipras torna a parlare in una conferenza stampa a Parigi, insieme al segretario generale dell’OCse Angel Gurria, e chiede la ristrutturazione del debito di Atene. E torna a dire che il governo dei suoi predecessori era ricattato, e che il «ricatto di dire fate queste misure oppure non vi versiamo gli aiuti veniva attuato dall’Ue solo per questioni come tagliare le pensioni i i salari minimi, e mai per fare riforme che dessero più equità. Mettiamoci il passato alle spalle – ha detto il premier greco – forse è stato causato da una mancanza di accordi. Ma lo scorso 20 febbraio abbiamo trovato un accordo. Ora dobbiamo lavorare tutti assieme per attuarlo». Ancora: in Grecia «ne abbiamo abbastanza dell’austerità. Abbiamo perso 20 punti di Pil in pochi anni, quando è troppo è troppo. Per la prima volta la Grecia è determinata ad andare avanti sulle riforme. E i nostri partner devono capire che devono contribuire ed assisterci».
 
 
COSA CI FACEVA TSIPRAS ALL’OCSE?
Tsipras sta cercando un rapporto con l’OCSE per introdurre una nuova controparte nel negoziato tecnico e politico con BCE, UE e Fondo Monetario Internazionale. L’obiettivo è lo stesso disegnato dal Brussels Group: chiudere l’era dei memorandum sui programmi economici da rispettare in cambio dei prestiti. L’OCSE, però, non ha tra i suoi compiti quello di concedere prestiti: per questo Tsipras punta ad avere i riconoscimenti dell’organizzazione sulle riforme greche per far pesare il suo giudizio nelle trattative con le controparti. Senza però fare concorrenza alla Trojka, come ha spiegato oggi Gurria durante la conferenza stampa. Grecia e OCSE oggi hanno firmato un documento sulle riforme che contiene una serie di ricette per far uscire la Grecia dalla crisi: più occupazione per i giovani attraverso semplificazioni normative e sistemi di e-government per incentivare la creazione di nove imprese; lavoro congiunto sulle finanze pubbliche e sulla lotta alla corruzione, riduzione di evasione ed elusione fiscale, distruzione degli oligopoli e dei cartelli economici attraverso l’apertura alla concorrenza e al mercato. Tsipras è tornato a chiedere anche la ristrutturazione del debito: così com’è “insostenibile”, ma – ha detto sempre a Parigi – «con una ristrutturazione lo si potrebbe rimettere su una traiettoria di riduzione, anche con una ripresa moderata della crescita».  La riduzione del debito da sola non è però sufficiente, ha aggiunto: «Anche se riuscissimo ad azzerarlo, tornerà a un livello elevato se non se ne combattono la cause profonde». Ora però, al Paese serve «margine di bilancio». «Sappiamo di dover ricreare dei legami di fiducia», ha poi spiegato, e che «probabilmente alcuni dei nostri partner non credono che la Grecia voglia davvero avanzare sulle riforme», e per questo «abbiamo voluto che l’Ocse fosse co-firmatario delle riforme, nella speranza che sia un passaporto per creare fiducia reciproca» con i partner europei e internazionali. L’obiettivo principale, ha aggiunto, è che siano misure «finanziariamente e socialmente positive».
 
IL NEGOZIATO CON IL BRUSSELS GROUP
Intanto oggi sono tornati ad Atene gli esperti del ‘Brussels Group’, cioè i componenti della Troika nella nuova veste. “Ci sono delle risposte, con una serie di dati e informazioni, che possono essere reperite solo ad Atene ed e’ in questo quadro che si giustifica la presenza di esperti di Commissione, Bce e Fondo monetario nella capitale greca”, indica una fonte comunitaria. La Commissione non ha voluto fornire indicazioni sul risultato della prima tornata di discussioni che si è svolta ieri a Bruxelles. L’esecutivo ribadisce in sostansa, come ha fatto sapere ieri, che è  bene che le discussioni a livello tecnico procedano “in una atmosfera non politica”. Ciò per svelenire la tensione accumulata finora tra le parti. Thomas Wieser, che guida l’Eurogroup Working Group (struttura tecnica che istruisce le decisioni per l’Eurogruppo), intervistato dalla radiotelevisione austriaca Orf ha dichiarato: “Dopo la ripresa del negoziato penso che nelle prossime settimane e nei prossimi mesi saremo in grado di finirlo con successo”. Per quanto riguarda la liquidità a disposizione del governo ellenico, Wieser è apparso ottimista: “Da metà agosto la Grecia non ha impegni per il pagamento degli interessi, per il resto deve solo superare i mesi di aprile, maggio, giugno, agosto e poi la posizione dovrebbe essere stabilizzata in modo sostenibile, pensiamo che ci sono certamente ancora riserve per le prossime settimane e i prossimi mesi, ci sono le riserve del bilancio, quelle derivanti dai regimi di sicurezza sociale delle imprese pubbliche”.
 

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