La Banca Popolare di Vicenza e i mutui per comprare azioni

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-02-26

La vicenda Marchini riporta al centro dell’attenzione le indagini su BpV

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La vicenda delle azioni acquistate da società presuntamente collegate ad Alfio Marchini riporta al centro dell’attenzione oggi l’indagine per estorsione ai danni di clienti ed imprenditori “costretti” a comprare le azioni dell’istituto, sotto la minaccia di revoca di fidi o mutui. Della storia parla oggi Repubblica:

E sono stati centinaia (il numero continua ad aumentare di giorno in giorno) i risparmiatori friulani e pratesi andati a sporgere querela. Persone che da un giorno all’altro hanno perso tutto o quasi dopo quelle «pesanti sollecitazioni» ad acquistare le azioni della loro banca, il cui valore è poi sceso vertiginosamente. Artigiani, piccoli imprenditori, pensionati, che ora sperano di recuperare il recuperabile. Alcuni casi sono più drammatici di altri, come quello del pensionato friulano che aveva investito tutti i suoi risparmi, 170mila euro, e ora li ha persi ed è disperato perché erano destinati alle cure della moglie malata di cancro. Molti hanno investito piccole somme, altri cifre a di versi zeri e adesso si ritrovano i capitali congelati. Un artigiano in pensione aveva 300 mila euro in azioni, è stato costretto a chiedere un fido e adesso si ritrova senza niente e deve pagare pure gli interessi.

La storia è comunque imbarazzante ed evidentemente si attendono risultanze di indagini complete:

«Non vorremmo che queste indagini si fermassero all’esecutore materiale (i dipendenti delle filiali che hanno materialmente processato le sottoscrizioni, ndr) che così diventerebbe il capro espiatorio, lasciando impuniti coloro che realmente hanno implicazioni su scala nazionale», afferma Barbara Puschiassis della Federconsumatori del Friuli. «Auspichiamo quindi — aggiunge — che si vada davvero a fondo, accertando le eventuali responsabilità di capi area, funzionari e consiglio di amministrazione, valutando gli obblighi degli organi di controllo e di vigilanza». In totale, tra Udine e Prato, sono una trentina i funzionari e i direttori di filiali e di agenzia indagati per truffa ed estorsione. «Un’inchiesta complessa – dice il procuratore di Prato Nicolosi — che ci ha consentito di acquisire elementi importanti riguardanti anche le indagini della procura di Vicenza, ed è per questo che la prossima settimana avremo un incontro con i colleghi per uniformare l’attività inquirente che coinvolge, come parte lesa, centinaia e centinaia di risparmiatori».

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