Bachisio Angius: l'uomo che ha picchiato il disabile Luca Isoni a San Teodoro

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-07-18

Nel filmato si sente una voce femminile che dice: «Bachisio, basta». L’aggressore — che ha un braccio ingessato o comunque immobilizzato da una fascia — sferra un pugno alla sua vittima, quindi un paio di calci fino a quando non la fa cadere per terra, dove resta sdraiata per diverso tempo

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Si chiama Bachisio Angius, ha precedenti specifici ed è figlio di un ex carabinieri l’uomo che ha aggredito Luca Isoni, disabile di Olbia, nel piazzale di una discoteca di San Teodoro ed è finito immortalato in un video che ha scatenato la reazione della famiglia e del fratello Manuel Isoni. Sassarese di 27 anni, disoccupato, figlio di un ex carabiniere: il suo volto si riconosce benissimo e la sua voce si sente chiaramente nel video del pestaggio avvenuto nel piazzale del locale La Luna.

Bachisio Angius: l’uomo che ha picchiato il disabile Luca Isoni a Olbia

Tutto è accaduto il 10 luglio alle 6 del mattino fuori da una discoteca di San Teodoro, una trentina di chilometri da Olbia, quando Bachisio Angius, 36enne di Sassari, ha aggredito brutalmente Luca Isoni, un uomo di 37 anni con fragilità mentale. Mentre è in corso il pestaggio, nessuno ferma l’aggressore e anzi una persona filma la scena col telefonino: il video sarà poi postato sui social network. La vittima viene soccorsa dai dipendenti della discoteca. All’ospedale di Olbia l’uomo viene medicato: ha una prognosi di 45 giorni. Angius ieri su Facebook si è scusato per l’accaduto a modo suo. La sua fotografia è pubblicata oggi sulla Stampa di Torino, che racconta come sono andati i fatti:

Lui, di buon mattino scrive quattro righe e non commenta più: parole di giustificazione, più che scuse sentite. «Come pubblicamente è stato il male, sarà anche il bene, perciò chiedo umilmente scusa al ragazzo a cui ho fatto del male. Ma, sottolineo, quello che è stato picchiato non è un invalido». Luca, invece, fa i conti con una serie di disturbi cognitivi da quando è nato, ma questo fa poca differenza. Perché la gravità dell’episodio è contenuta nella violenza con la quale è stato colpito e lasciato a terra privo di sensi e nella complicità dei giovani che hanno assistito alla scena, e ripreso tutto col telefonino, senza muovere un dito.

Nel quartiere di Monte Rosello, una delle zone più difficili della città, tutti conoscono Bachisio Angius e raccontano della sua vita spericolata e con qualche precedente. In tanti avevano visto le immagini registrate dalla discoteca di San Teodoro già qualche giorno prima che arrivassero ai carabinieri. «Girava su WhatsApp da un telefonino all’altro», racconta Gianni, un trentenne che passeggia col cane in via Carso. In tanti ci hanno riso e ora continuano a essere dalla parte dell’aggressore.
La prova sono i commenti sul profilo Facebook di Angius: «Bravo, ti sei fatto rispettare». «Io – scrive un altro – appena ho visto il video ho pensato che una ragione ci doveva pur essere». «Grande Bachisio, a quello hai ricordato che in giro il più forte non esiste più». E infatti ora che è arrivata la denuncia anche il più prepotente è costretto a cospargersi il capo di cenere pubblicamente. Ma con la barriera protettiva della tastiera.

Le accuse di Manuel Isoni sono gravissime: «Non è stato un episodio accidentale: mio fratello è stato vittima di un pestaggio studiato e ripreso come se fossero nel set di un film. Volevano dimostrare ai loro amici di essere forti, i più forti. Se la sono presa con una persona incapace di difendersi. Hanno lasciato Luca a terra agonizzante».

La discoteca di San Teodoro

Secondo la ricostruzione dei carabinieri sabato Luca è uscito con amici. «Li conosceva da un anno, è andato con loro, si è fidato». Da Olbia a San Teodoro (costa orientale, Nuoro) alla discoteca «La Luna». Erano cinque più due ragazze. Respinti dal servizio di vigilanza, hanno bighellonato fino all’alba. Nel parcheggio poco prima di andar via qualcuno ha proposto: «Divertiamoci con Luca». Senza motivo e neanche un protesto: botte e riprese con il telefonino, scene di una «notte brava» da esibire sui social network.

Un rapporto dei carabinieri di Olbia (comandante il colonnello Alberto Cicognani) ha raccolto denuncia della famiglia e testimonianze: c’è anche la lettera di scuse di Angius, praticamente una confessione. Ora si cercano gli altri del branco.«Abbiamo divulgato anche noi il video — dice amareggiato il fratello/tutore — chi lo ha visto rifletta: un fatto così non deve più ripetersi. Sono sconvolto: l’aggressore è ancora libero». Sconvolta si dice anche la ministra Maria Elena Boschi:«Giustizia subito». Italia dei Valori chiede pene più dure, «almeno 12 anni», a chi usa violenza su disabili.
Bachisio Angius ha scritto su Facebook: «Come pubblicamente è stato il male, sarà anche il bene perciò chiedo umilmente scusa al ragazzo a cui ho fatto del male. L’accaduto non è privo di motivazioni se pur ugualmente ingiustificabile. Scusa alla mia famiglia e agli amici e non che hanno dovuto vedere questa m… di video». Basterà a evitargli l’arresto? La procura della repubblica di Nuoro valuta: non c’è pericolo di fuga né di occultamento delle prove, ma Angius potrebbe reiterare il reato. Sulla sua fedina penale ci sono altre «notti brave» a Olbia e a Sassari, dove due anni fa è stato arrestato. Mandato via da una discoteca si ripresentò con un fucile in spalla

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Lo status di scuse di Bachisio Angius a Luca Isoni

“Le indagini sono coperte da segreto istruttorio sino a quando la Procura non le avrà chiuse”, ha detto oggi il comandante del Reparto territoriale dei carabinieri di Olbia, Alberto Cicognani, all’indomani della denuncia del 27enne sassarese, B.A., per la brutale aggressione al disabile Luca Isoni, 37 anni, olbiese, picchiato nel parcheggio di una discoteca a San Teodoro. “Al di là di quanto dichiarato dalle due parti e dall’evidenza del video – sottolinea il comandante Cicognani – le indagini sono volte a ricostruire quanto realmente accaduto”. Un corposo fascicolo, contenente tutti gli elementi sin qui raccolti, è stato inviato alla Procura di Nuoro, competente per territorio.  “Dalla visione del filmato e dalla prima ricostruzione dei fatti, l’imputazione che ci aspettiamo come parte civile è quella di lesioni dolose gravi aggravate dalla premeditazione, dalla crudeltà e dai futili motivi. Ma spetta alla Procura di Nuoro formalizzare l’accusa, noi attendiamo che la giustizia faccia il suo corso”, dice invece l’avvocato della vittima, Nicola di Benedetto. “A mio avviso – spiega il legale – l’autore dell’aggressione potrebbe essersi macchiato del reato di lesioni dolose gravi, a cui si dovrebbe sommare l’aggravante della premeditazione: dalle immagini, infatti, si vede il 27enne avvicinarsi alla vittima e solo in quell’istante inizia la registrazione che riprende il pestaggio. Non solo. Si profila anche la crudeltà – sottolinea l’avvocato – perché il sassarese infierisce sulla vittima anche quando questa era a terra, indifesa. Ci sono poi i futili motivi: ad oggi non si comprende cosa abbia scatenato questa violenza, posto che Isoni si fidava di quel ragazzo, con il quale la sera prima era uscito. In ultima analisi – conclude il legale – c’è l’omissione di soccorso, in quanto Luca è stato lasciato a terra ferito”.
Foto copertina da La Stampa

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