Autismo e vaccini, il TAR Sicilia condanna il ministero a risarcire 200mila euro

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-06-27

Un ragazzo autistico della provincia di Agrigento che nel 2000 fece il tetravalente vede riconosciuto il danno al tribunale civile. Ora il giudice impone di liquidare la cifra entro due mesi

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Nonostante la scienza e nonostante le sentenze il tribunale amministrativo regionale della Sicilia ha condannato il ministero della Sanità a risarcire 200mila euro alla famiglia di un ragazzo autistico che nel 2000 fece il vaccino tetravalente contro difterite, tetano, pertosse ed epatite B. Nel 2014 una sentenza del tribunale civile aveva accettato la tesi della famiglia che stabiliva un rapporto di causa-effetto tra medicinale e patologia. Ora il TAR impone di liquidare la cifra.

Autismo e vaccini, il TAR Sicilia condanna il ministero a risarcire 200mila euro

Nonostante il primo giugno la procura di Trani abbia chiesto l’archiviazione dell’indagine per lesioni gravissime sul rischio autismo per chi si vaccina, una nuova sentenza torna a dare senso al legame sempre smentito dalle ricerche scientifiche e affermato soltanto dallo studio del medico Wakefield, poi ritirato perché dimostratosi taroccato. Eppure, racconta oggi Michele Bocci su Repubblica, grazie a sentenze come questa o sceneggiate come quelle permesse da Nicola Porro a Red Ronnie addirittura sulla tv pubblica pagata dal canone, in Italia le vaccinazioni come forma di prevenzione sono in calo:

 L’Italia nel 2014, ultimo anno per il quale sono disponibili i dati, ha toccato i livelli di adesione più bassi. Siamo sotto la soglia di sicurezza, cioè il 95% di copertura, per i cosiddetti obbligatori. Gli altri, come il trivalente per morbillo, parotite e rosolia sono al massimo all’85%. I vaccini non sono sicuri al 100 per 100, in casi molto rari possono provocare la stessa malattia che dovrebbero prevenire o una sua complicanza ma problemi diversi, come appunto l’autismo, sono esclusi dagli esperti di tutto il mondo. Eppure nei tribunali si continua a dibattere il tema. Non solo ad Agrigento, dove peraltro il giudice civile si era basato su una vecchia relazione, del 2006, della commissione medica ospedaliera. A Rimini nel 2012 il giudice del lavoro riconobbe il risarcimento alla famiglia di un bambino perché secondo i suoi consulenti l’autismo sarebbe stato collegato al vaccino trivalente. Quella decisione venne poi ribaltata nel febbraio del 2015 dalla Corte d’Appello di Bologna.
«Sono tante le sentenze di senso opposto su questo tema — spiega Antonio Ferro, medico responsabile del sito vaccinarsi.org, considerato tra i più autorevoli nel settore — Ad ottobre faremo un incontro dedicato proprio al rapporto tra sanità e giustizia. Il problema di fondo è che non c’è possibilità di istituire una linea di interpretazione unica con la magistratura. Ognuno ha la sua opinione, ed è molto importante quale consulente tecnico si sceglie». La procura di Trani meno di un mese fa, dopo due anni di lavoro, ha archiviato l’esposto presentato dai genitori di due bambini seguiti da uno dei medici più agguerriti contro i vaccini, sostenendo che non esiste correlazione tra autismo e questi medicinali. A Milano invece il Tribunale del lavoro ha riconosciuto nel 2014 il versamento di un vitalizio a un bambino autistico vaccinato nel 2006 con l’esavalente. Si aspetta il processo di appello chiesto dal ministero. Tra pochi mesi un altro giudice dirà la sua.

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I numeri delle coperture vaccinali (Corriere della Sera, 17 ottobre 2015)

L’indagine di Trani

La Procura di Trani ha intanto ammesso nel giugno scorso di non essere riuscita a trovare una correlazione tra l’autismo e la somministrazione del vaccino pediatrico trivalente non obbligatorio contro morbillo, parotite e rosolia (Mpr). Gli accertamenti, che si basano anche su un’indagine epidemiologica compiuta in Puglia, hanno infatti stabilito che i casi di autismo hanno colpito pure bambini non sottoposti a vaccino Mpr. Per questo motivo il pm Michele Ruggiero ha chiesto l’archiviazione dell’indagine per ‘lesioni personali gravissime’ a carico di ignoti. L’indagine era stata avviata dopo la denuncia di una coppia di genitori del nord barese che avevano prodotto la consulenza di parte del medico della Polizia di Stato Massimo Montinari, che riteneva di aver stabilito che l’autismo che ha colpito i loro due figli (che oggi hanno 14 e 9 anni) sia dovuta ad insorgenza post-vaccinale. I bambini sono stati visitati dalla commissione medica nominata dal pm Ruggiero (della quale ha fatto parte anche il direttore del dipartimento malattie infettive dell’Iss Giovanni Rezza) che non ha condiviso la diagnosi di Montinari e ha escluso qualsiasi relazione (anche in termini di elevata probabilità) tra vaccino Mpr e autismo. I consulenti hanno comunque segnalato che prima di eseguire le vaccinazioni “sembra razionale eseguire alcuni esami ematochimici nei soggetti a rischio e, in particolare, nei bambini piccoli”, in modo “da avere qualche elemento in più per capire se sono nella condizione di sopportare lo stress immunitario delle vaccinazioni senza rischi gravi per la salute”. Riferendosi agli esami ematochimici, i consulenti scrivono che “su questa linea molto sensata e basata sul principio di precauzione si era espressa anche la nostra Corte Costituzionale (sentenza n.258 del 20-23 giugno 1994) che diceva: ‘E’ necessario porre in essere una complessa e articolata normativa di carattere tecnico che individui esami chimico-clinici idonei a prevedere e prevenire possibili complicanze da vaccinazione’”. “Però – concludono i consulenti – la nostra circolare ministeriale del 7 aprile 1999 ha decretato che ‘Non si prevedono esami chimico-clinici da eseguire prima della somministrazione dei vaccini…’”.

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Il pericolo delle mancate vaccinazioni in un’infografica

L’inchiesta di Michele Ruggiero era stata aperta a fine febbraio 2014 con lo scopo di “accertare l’esistenza di un nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino anti morbillo, parotite e rosolia e reazioni avverse gravi, quali l’autismo o il diabete mellito” l’ipotesi di reato:lesioni colpose gravissime a carico di ignoti. Durante l’indagine venne acquisito il piano nazionale delle vaccinazioni al fine di indagare sulla composizione dei vaccini e sui loro produttori. Ma com’è che a Ruggiero venne in mente di indagare sul rapporto tra vaccini e autismo? A poche settimane dall’apertura dell’inchiesta la Stampa aveva scoperto che l’11 gennaio 2014 il pm di Trani Ruggiero era relatore ad un dibattito organizzato dall’associazione La Bussola di Trani dal titolo “Vaccini e autismo, tutto quello che c’è da sapere”  con lui sul palco c’era il dottor Massimo Montinari (che da vent’anni sostiene che i vaccini provochino l’autismo). Ed è stato proprio Montinari, in seguito all’avvio delle indagini, a invitare tramite appelli su Facebook i genitori dei bambini autistici a presentarsi in Procura a Trani. Intervistato a proposito della sua partecipazione alla conferenza e dei suoi rapporti con Montinari Ruggiero disse

Ho conosciuto il dottor Montinari in quella occasione non ho esposto tesi preconcette perché non le ho. Ero stato invitato per parlare di colpa medica. Mi sono limitato a dire che se fosse dimostrata una relazione fra i vaccini e l’autismo, avrei ritenuto opportuna un’inchiesta. Non mi sono permesso di dire, in quella sede, che una correlazione c’è. Però parto dal presupposto che diverse sentenze del giudice del lavoro, competente per i risarcimenti, hanno accertato che esiste un nesso di “probabile causalità”.

Il caso a cui fa riferimento Ruggiero è quello del 2012 quando un giudice del lavoro di Rimini accordò un risarcimento per danni da vaccino basandosi proprio sulle tesi di Montinari. E guarda caso la denuncia all’epoca partì proprio da un paziente di Massimo Montinari.

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