Augusta Montaruli: il libro Sexploration tra le spese della Regione

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-03-26

I pm contestano l’acquisto alla consigliera. Lei risponde parlando dei libri transgender distribuiti nelle scuole

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L’ex consigliera eletta nel Pdl, Augusta Montaruli, si trova a processo per le spese pazze dei consiglieri della Regione Piemonte. Ieri i pubblici ministeri nella requisitoria hanno contestato l’acquisto di un libro chiamato Sexploitation e la richiesta di rimborso presentata tramite scontrino alla Regione. Lei oggi in un’intervista alla Stampa spiega la sua versione dei fatti:

«È tutto da provare che quel volume sia mio. Ma non è chissà che libro…».
I pm parlano di un manuale «hot» tra i suoi rimborsi. Le sembra il caso di far pagare ai contribuenti un oggetto del genere?
«Quello scontrino non è nelle mie contestazioni, nell’elenco dei 41 mila euro che i magistrati mi hanno imputato. Lo tirano fuori ora che la fase istruttoria è chiusa. I procuratori sono in difficoltà rispetto alla mia posizione, usano questo colpo basso proprio ora».
[…]Ci dica…
«Se una procura ha visto quello scontrino lì e non me l’ha contestato… Mi avevano affibbiato anche un acquisto in gioielleria, poi non era vero. La verità è che alla fine del dibattimento non hanno niente in mano, se non le loro suggestioni. Questo è un processo mediatico. Le procure non dovrebbero comportarsi così».
Com’era allora questo libro pagato dai piemontesi? Le è piaciuto?
«Non rispondo. Qui la danneggiata sono io».

sexploration augusta montaruli

Lei?
«Sì, è una mossa per screditarmi. Comunque non mi sembra un libro di chissà che tipo eh? Dimostra il bigottismo della società in cui viviamo. Se me lo contestano, dimostrerò che era riconducibile all’attività istituzionale».
Quindi un manuale di «giochi erotici» secondo lei è una spesa istituzionale?
«Guardi, se è per questo il Comune finanzia libri che parlano di transgender. Va tutto bene lì vero?».
Transgender? Le paiono sullo stesso piano?
«Sì, libri sui transgender distribuiti nelle scuole e pagati dal Comune, non mi sembra che qualcuno sia imputato per questo».

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