La caccia all'Audi Rs4 gialla con targa svizzera

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-01-24

Incidente contromano sul passante di Mestre. La polizia: corre troppo per noi

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Nel Nordest è stata ormai stata avvistata, filmata e inseguita dovunque, ma niente: l’Audi Rs4 gialla con targa svizzera, rubata nei pressi di Malpensa, e con a bordo una banda di rapinatori, resta imprendibile. L’ultima segnalazione, dopo lo shock della fuga in contromano sul Passante di Mestre giovedì notte, è di questo pomeriggio, nel trevigiano. Un cittadino ha detto di aver visto un’auto con queste caratteristiche sfrecciare nei pressi di Signoressa di Trevignano, per dirigersi verso il Montello. Subito pattuglie di polizia e carabinieri si sono portate nella zona, sono stati fatti alzare in volo gli elicotteri, ma del bolide giallo nessuna traccia.



La caccia all’Audi Rs4 gialla con targa svizzera

La Polstrada del Veneto ha potenziato ulteriormente i posti di blocco, senza esito. La fuga dell’Audi gialla è divenuta una psicosi, un fatto virale sui social. Al punto che è stata creata una pagina apposita su Facebook, chiamata ‘Audi gialla’, con circa 200 iscritti, la quale riporta, tra l’altro, la foto dei tre malviventi ripresi da una telecamera in una stazione ferroviaria. “Sparategli, sparategli, non arrestateli!!!” scrive uno degli utenti che fa parte del gruppo su Fb. “Sembra a me, o nella foto del benzinaio si nota anche una ragazza, o comunque una persona con capelli lunghi?” è affermato da un utente in un altro post. Agli investigatori spetta così fare anche la ‘tara’ sulla veridicità degli avvistamenti, considerando che la ‘caccia all’Audi’, con il passare dei giorni, ricorda la leggenda metropolitana della “pantera” alle porte delle città, che girò per anni, ma non fu mai catturata. L’Audi Rs4 gialla in fuga è tuttavia reale. Ci sono le molte foto riprese da telecamere di sicurezza e dalle stesse forze dell’ordine a testimoniarlo. Quanto alle conseguenze delle pericolose sue scorribande, è ancora tutta al vaglio della Polstrada la dinamica dell’incidente tra un furgone Mercedes e una Opel Astra nel quale giovedì notte ha perso la vita una donna russa, al volante dell’utilitaria. Uno schianto avvenuto sul Passante di Mestre nello stesso tratto percorso contromano, ad oltre 150 km orari dall’Audi dei malviventi. Ma il tamponamento fra i due mezzi, all’uscita del sottopassaggio di Vetrego, in direzione Padova, è avvenuto un minuto e mezzo dopo che nel sottopassaggio era passata al contrario la ‘Rs4’. Non è escluso che lo spavento per l’auto in contromano abbia influito sul controllo della vettura da parte della donna, che ha infine tamponato un furgone, fermo in coda per un altro incidente. Ma il rapporto di causa-effetto tra questi due fatti non è ancora assodato.
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Gli ultimi avvistamenti

Scrive il Corriere della Sera:

Trattasi di un’Audi Rs4 gialla, motore Lamborghini, targa ticinese, rubata all’aeroporto di Malpensa il 26 dicembre scorso e da allora mai intercettata fino al 16 gennaio quando gli abitanti di un quartiere di Abano Terme (Padova) chiamano i carabinieri per segnalare tre tizi a bordo di un’auto gialla, appunto, che girano fra le case della zona con fare sospetto. Arriva una pattuglia che prova a fermarli ma niente: l’autista spinge il piede sull’acceleratore e scompare in pochi istanti per nulla intimorito dai colpi in aria sparati dai carabinieri. Parte la grande caccia e, nonostante il colore non proprio anonimo, l’Audi scompare fino al giorno 20, data di un nuovo avvistamento. Ma è giovedì 21 che succede di tutto ovunque quei tre sconosciuti si spostino con la loro auto rubata.
Nel pomeriggio si muovono dalla zona del Vicentino in direzione del Friuli. La polizia di Trieste li intercetta, prova uno sbarramento, loro arrivano a un passo dagli agenti e ancora una volta il tizio al volante non si scompone. Per proseguire dovrebbe speronare le auto della polizia e invece no, proprio mentre altri agenti alle sue spalle provano a chiudere il cerchio per imbottigliarlo, lui spinge a tavoletta sul pedale e si infila nell’unico varco ancora aperto che vede nello specchietto retrovisore. Altri spari in aria, nessuna reazione. Quel tizio si sfila verso la via di fuga in retromarcia ad almeno 150 all’ora. Percorre così più di un chilometro, poi trova lo spazio per un testacoda e sfreccia via tornando verso il Veneto.

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