ATAC e il curioso caso dei guasti riparati due volte

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-08-10

Una serie di “sfortunate coincidenze” peggiora la qualità del servizio bus a Roma. Potrebbe trattarsi di semplici coincidenze, di navette particolarmente bersagliate dalla malasorte. Ma quando il fenomeno assume dimensioni enormi, allora il sospetto è che ci sia qualcosa di più

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Mentre il Comune di Roma si rassegna ad avere una diminuzione strutturale delle corse ATAC che probabilmente arriverà al 30% un altro curioso caso viene segnalato dall’azienda: quello dei guasti riparati due volte. Accade infatti che per il 25% dei guasti sugli autobus sia “necessario” un doppio intervento

Esempio: il portellone di un vano esterno si rompe la mattina, verso le 10. Corsa saltata, passeggeri costretti a scendere, nel frattempo intervengono gli operai di Atac, che portano la navetta in deposito e riparano l’anta. A quel punto il veicolo riparte. Ma nel pomeriggio, doppietta: il portellone (sempre lo stesso) si apre di nuovo. E riparte la giostra: linea soppressa, pendolari a piedi, bus in riparazione, e così via. Potrebbe trattarsi di semplici coincidenze, di navette particolarmente bersagliate dalla malasorte. Ma quando il fenomeno assume dimensioni come quelle riportate dagli ultimi bollettini della partecipata, allora il sospetto è che ci sia qualcosa di più. (Lorenzo De Cicco, Il Messaggero)

Come mai accadono questi curiosi casi di guasti riparati due volte? E come mai questi guasti si sommano all’aumento improvviso dei malfunzionamenti (+60%)? Infine: come mai questi curiosi incrementi sono cominciati proprio quando l’ATAC ha cominciato a tagliare i permessi sindacali (ridotti del 10%, eh?) e ha messo a gara le mense aziendali che prima venivano gestite da una società dei sindacati senza contratto?

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ATAC ai raggi X (Il Messaggero, 5 agosto 2016)

La curiosa coincidenza si va ad ad incrociare con i sospetti di nuove forme di “sciopero bianco” e di boicottaggio che l’azienda ha già denunciato. E ancora più curioso è che il parco bus è sì piuttosto datato, ma anche gli autobus più nuovi finiscono spesso in autorimessa. Sicuramente perché sono state utilizzate troppo, ma è anche vero che almeno la metà dei malfunzionamenti che vengono sottoposti agli operai è di lieve entità: lampadine rotte, ingranaggi da saldare, falsi contatti. E non è normale che il 20% dei mezzi, appena aggiustato, torni in rimessa nel giro di poche ore per lo stesso identico difetto.

Leggi sull’argomento: Così l’ATAC rischia di dover ridurre le corse della Metro A del 40% a settembre

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