APE volontaria, niente tredicesima

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-11-13

Niente tredicesima per chi aderisce all’APE (Anticipo Pensionistico) volontariamente. La norma sarà inserita nel decreto attuativo che il governo emanerà a gennaio per la regolamentazione della nuova forma di anticipo della pensione che prevede un prestito per le banche. Per due anni di anticipo, inoltre, il prestito non potrà essere superiore al 90 per cento …

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Niente tredicesima per chi aderisce all’APE (Anticipo Pensionistico) volontariamente. La norma sarà inserita nel decreto attuativo che il governo emanerà a gennaio per la regolamentazione della nuova forma di anticipo della pensione che prevede un prestito per le banche. Per due anni di anticipo, inoltre, il prestito non potrà essere superiore al 90 per cento della pensione, mente per tre anni la somma scende all’85 per cento. Queste sono delle soglie massime. Significa che per il «pensionando» sarà possibile chiedere anche delle cifre inferiori, in modo da contenere ulteriormente la rata di restituzione che peserà sulla futura pensione. Il Messaggero riepiloga il funzionamento e le penalizzazioni di chi aderirà all’APE volontaria:

Supponiamo, come ha fatto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini nelle sue slides di illustrazione della manovra, che la futura pensione netta di un lavoratore sia di 1.286 euro mensili. Moltiplicato per 13 mensilità fanno 16.718 euro annui. Se questo lavoratore volesse lasciare il suo posto con tre anni di anticipo, potrebbe chiedere al massimo l’85% di questa cifra, ossia 1.093 euro al mese. Ma questo prestito non sarebbe erogato per 13mesi, bensì per 12 mesi. Dunque la somma complessiva da restituire sarebbe di 13.116 euro l’anno, per un totale di 39.348 euro. A fronte di questo prestito, il lavoratore dovrebbe pagare a valere sulla sua pensione, delle rate mensili per i successivi 20 anni dell’importo di 208 euro al mese per 13 mesi all’anno.
La somma complessiva restituita alle banche e alle assicurazioni dal lavoratore sarebbe dunque di 54.080 euro. Le prime dovrebbero applicare, in base agli accordi con il governo, un tasso del 2,5%. Il costo ell’assicurazione, invece, è molto elevato, ed è pari al 29% del capitale, essendo alto il rischio di premorienza dei pensionati. La metà degli interessi e del premio di assicurazione, tuttavia, saranno a carico dello Stato. Inoltre in caso di morte prima di aver rimborsato il prestito, gli eredi non saranno tenuti a onorarlo al posto del defunto. Un meccanismo decisamente complesso, il cui scopo è quello di ridurre il più possibile la rata di restituzione del prestito sulla futura pensione.

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APE volontaria, come funziona (Il Messaggero, 13 novembre 2016)

Leggi sull’argomento: In pensione prima con il prestito: come funziona l’anticipo pensionistico

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