Mohamed Deleel e l'attentato di Ansbach

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-07-25

«Il kamikaze di Ansbach non deportato a causa della sua instabilità psicologica», dice il ministro dell’Interno. Le autorità tedesche hanno trovato un video in cui il siriano che si è fatto esplodere ad Ansbach giura fedeltà al califfo dell’Isis al Baghdadi

article-post

Mohamed Deleel, l’attentatore suicida di Ansbach, non è stato deportato in Bulgaria a causa della sua “instabilità psicologica”. Lo ha detto in una conferenza stampa il ministro degli Interni tedesco Thomas de Maiziere. L’uomo ieri sera ha ferito dodici persone facendosi esplodere con una bomba in un ristorante nella cittadina dalle parti di Norimberga in Germania. L’uomo, ha chiarito ancora il ministro, aveva ottenuto lo status di rifugiato in Bulgaria e per questo la sua richiesta di asilo in Germania è stata respinta. La polizia tedesca ha arrestato stamani un presunto complice dell’attentatore.

Mohamed Deleel e l’attentato di Ansbach

«Le indagini sui fatti di Ansbach sono allo stadio iniziale. Al momento, dal mio punto di vista, non è da escludere né un legame con il terrorismo internazionale dell’Isis, né una particolare labilità della personalità dell’attentatore», ha poi detto De Maizere. Il ministro ha aggiunto che non è esclusa neppure “una combinazione delle due cose”, attentato terroristico e labilità psichica dell’attentatore. Le indagini sull’attentato di Ansbach sono iniziate da neppure 24 ore, bisogna lasciar lavorare bene gli investigatori, ha aggiunto de Maizière, e terremo informati sugli sviluppi. In uno dei cellulari del siriano è stato trovato un video in cui l’uomo minaccia di fare un attacco come rivalsa nei confronti dei tedeschi perché potrebbero distruggere l’islam. In una prima traduzione, l’uomo dice di agire in nome di Allah. Il rifugiato siriano aveva due telefoni cellulari, diverse schede Sim e un pc portatile in cui sono emersi da un primo esame video con orientamento islamico e contenuti salafiti. Il più estremo era in arabo. Durante la perquisizione al centro di accoglienza per rifugiati dove viveva Mohamed Deleel di Ansbach è stato trovato diverso materiale compatibile con la costruzione di bombe artigianali, come pezzi di ferro e batterie. Il rifugiato era arrivato per la prima volta in Germania il 3 luglio 2014. Era stato destinatario di un foglio di via. Secondo la polizia aveva un rotolo di banconote da 50 euro legate con un elastico. Gestiva inoltre sei profili facebook, almeno uno dei quali con dati personali falsi. Sui cellulari sono state trovate diverse conversazioni whatsApp, tutte al vaglio degli inquirenti.
ansbach bomba

La richiesta d’asilo del siriano

Secondo quanto riferito dal ministro degli Interni della Baviera, Joachim Hermann, da una prima traduzione del video contenuto nel cellulare emerge che il kamikaze 27enne dice di voler compiere l’attacco in nome di Allah e per “vendetta” contro la Germania. “Le persone instabili sono vulnerabili alla radicalizzazione”, ha tenuto a sottolineare il ministro di Angela Merkel, sottolineando che è ancora presto per poter giungere a delle conclusioni in tale senso. Il siriano, che risiedeva ad Ansbach, aveva tentato già due volte, in passato, di mettere fine ai suoi giorni ed era stato ricoverato in una clinica psichiatrica. La bomba era di fabbricazione artigianale ed e i congegni erano stati assemblati da Mohamed Deleel.  Il ministro dell’Interno tedesco Thomas de Maizière ha poi confermato che la richiesta d’asilo del siriano che ha compiuto l’attentato ad Ansbach era stata rifiutata nel dicembre 2014 perché risultava una sua registrazione in Bulgaria e Austria. L’ingiunzione di espulsione dell’attentatore di Ansbach in Bulgaria, dove gli era stata riconosciuta una tutela in quanto profugo, era stata sospesa perché il profugo aveva fatto ricorso e gli erano stati riscontrati problemi psichici. Il 13 luglio di quest’anno era stata notificata una nuova ingiunzione di espulsione.

Potrebbe interessarti anche