Anche il PD nel suo piccolo espelle

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2015-09-17

Cacciati otto consiglieri che a Sesto Fiorentino hanno sfiduciato la sindaca renziana Biagiotti

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Alla fine sono stati espulsi ieri gli otto consiglieri ‘ribelli’ del Pd che, a Sesto Fiorentino (Firenze), a luglio hanno prima proposto e poi votato la mozione di sfiducia con la quale la sindaca renziano Sara Biagiotti è stata costretta a lasciare. A decidere le espulsioni, la commissione di garanzia del Pd metropolitano di Firenze, con tre voti favorevoli e due contrari. La decisione, viene spiegato dal partito, è dovuta alla “gravità del comportamento dei consiglieri” che hanno creato “un danno all’immagine del Pd”.
 
ANCHE IL PD NEL SUO PICCOLO ESPELLE
Prima di diventare sindaca di Sesto Fiorentino, Biagiotti era stata con Maria Elena Boschi e Simona Bonafè coordinatrice della campagna delle primarie per la segreteria del Pd di Matteo Renzi nel 2012. Il provvedimento, spiega una nota diffusa dal partito, comporta “la cancellazione dall’anagrafe degli iscritti e dall’albo degli elettori di tutti e otto i consiglieri comunali, Diana Kapo, Antonio Sacconi, Giulio Mariani, Laura Busato, Gabriella Bruschi, Maurizio Ulivo Soldi, Aurelio Spera e Andrea Guarducci”, che hanno promosso la mozione di sfiducia assieme a quattro consiglieri di Sel e ad uno del gruppo misto, fuoriuscito dal movimento cinque stelle. “Tutti i tentativi di conciliazione e mediazione messi in atto dalla segreteria metropolitana, di concerto con quella Regionale ed infine dal Commissario del Pd sestese, Lorenzo Becattini, sono stati tutti rifiutati da parte degli otto consiglieri”, spiega la commissione.  “Quello svolto dalla commissione dei garanti del Pd è stato un lavoro nel pieno rispetto delle regole”, ha detto l’ex sindaca Biagiotti commentando la decisione della Commissione di garanzia di espellere gli otto consiglieri ‘ribelli’ che hanno votato la mozione di sfiducia nei suoi confronti. “Sono stati ascoltati tutti – ha detto – è stato un lavoro lungo due mesi e quindi i componenti sono arrivati a questa conclusione”. Era stata la stessa Biagiotti, nei mesi scorsi, a invocare l’espulsione dal partito dei consiglieri dissidenti.
 
E IL PARTITO CHE DICE?
E mentre la Biagiotti fa sapere di essere disponibile a ricandidarsi, c’è chi critica la decisione.  “Non condivido la decisione di espellere gli otto consiglieri comunali di Sesto Fiorentino che hanno votato il 21 luglio scorso la mozione di sfiducia alla Sindaco di Sesto Fiorentino Sara Biagiotti“, ha scritto in una nota la deputata del Pd Tea Albini. “Non la condivido perché aldilà del merito – ha spiegato – sarebbe stato necessario che la dirigenza del Partito avesse offerto spazio e luogo di discussione per chi da tempo mostrava segni di sofferenza e di non condivisione delle scelte di governo di quella città ricercando quei punti di intesa che la buona politica deve sempre ricercare”. “Non è stato così ed oggi si sceglie la strada più sbrigativa per togliersi un problema, l’espulsione, non ponendosi la questione delle conseguenze per la città di Sesto e per il Partito. Se gli otto faranno ricorso alla commissione di garanzia regionale, spero che questa, a differenza di quella provinciale, possa e voglia ascoltare le ragioni dell’una e degli altri in modo trasparente e libero da preconcetti più o meno indotti – conclude Albini -, cercando di evitare il punto di non ritorno che, anziché rilanciare una proposta seria di governo di centrosinistra, consegni quella città a movimenti o liste civiche, liquidando di fatto un esperienza di buona amministrazione che ha sempre goduto fino ad oggi di un ampio anzi amplissimo consenso popolare”.

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