Alfio Marchini ama Roma ma non la cannabis

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2016-05-04

Alfio Marchini ha spiegato ieri a Piazza Pulita la sua teoria scientifica sui danni della marijuana nel cervello dei giovani. Droga ti temo, giovani vi abbraccio, Roma ti amo.

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Se pensavate che l’Amore per Roma di Alfio Marchini fosse traducibile con il marleyano One Love dopo la puntata dell’altra sera di Piazza Pulita allora dovrete ricredervi. Ospite di Corrado Formigli il candidato sindaco sostenuto da Forza Italia e parte del centro-destra ha detto chiaramente di essere contro la liberalizzazione della Cannabis. Il motivo? La marijuana uccide il cervello. E Alfio lo sa perché ha molto studiato il cervello degli adolescenti e ha paura che uno spinello possa comprometterlo e spingerli a fare gesti sconsiderati. Quali? Probabilmente votare Giorgia Meloni.
https://youtu.be/syStLTHbxoo

Marchini: «Mio figlio è uscito dal coma perché non si faceva le canne»

Marchini parte dal racconto di una drammatica vicenda personale (perché per lui è sempre una questione personale) ovvero l’incidente stradale nel quale è rimasto coinvolto il figlio. Dopo l’incidente il figlio di Marchini è rimasto in coma per una settimana e secondo lui se ne è uscito è stato solo perché lui non si faceva le canne. Il punto della domanda di Formigli era in realtà riguardo la questione dello spaccio di droga in alcune aree della Capitale. Quindi di tutta la droga, non solo della cannabis. Ma si sa che per molti il passo dallo spinello alla pera di eroina è così breve che ne basta solo uno per diventare dei drogati. Ad ogni modo Marchini, invece che affrontare il più serio problema dell’ordine pubblico e della sicurezza (che dovrebbe essere uno dei suoi cavalli di battaglia) preferisce parlarci del suo “studio approfondito su cosse succede dentro la testa di un giovane che ha fatto un incidente” grazie al quale ha scoperto che “ogni volta che si fa uso anche di droghe leggere i danni cerebrali che vengono fatti sono molto seri“. A quel punto Formigli cerca di riportare Marchini al punto della sua domanda ed è in quel momento che l’imprenditore romano parte con un bellissimo trip a base di teste divise a metà dall’uso di droga

Quindi pugno duro contro lo spaccio?
No pugno chiuso, abbraccio ai giovani che devono capire che fa dei danni, se mio figlio avesse fatto uso di droghe leggere e non è certo un crimine perché tutti lo fanno. E sa che succede? Si crea una fattura [frattura ndr] nel cervello, e quindi l’impù [imput ndr], diciamo tra una parte e l’altra della testa riesce a trovare un altro sentiero e quindi a riconnettere le parti del cervello che hanno avuto un danno permanente. Quindi io dico ai ragazzi: non fate uso di droghe leggere.

alfio marchini cannabis piazza pulita - 2
Naturalmente qui Marchini confonde i piani e anche – ma abbiamo qualche dubbio che li abbia realmente presenti – i dati scientifici sull’argomento. Essere a favore della legalizzazione della marijuana non significa non dover combattere lo spaccio di droga anzi, uno degli argomenti più forti a favore degli anti-proibizionisti è che un mercato legale potrebbe (forse) infliggere un duro colpo ai trafficanti di droga togliendo fette di mercato; la logica è che alla lunga il proibizionismo fa più danni che altro. Ovviamente però non si può legalizzare tutto e tanto meno tutta la droga. C’è poi il secondo aspetto della questione, quello dei danni causati dal consumo di marijuana.  È in parte vero quello che dice Marchini (che non è il solo a pensarla così), anche se Alfio usa una terminologia un po’ sballata. C’è una correlazione (che non prova però la causalità) tra il consumo di marijuana negli adolescenti ed un ritardo nello sviluppo delle funzioni cognitive. Non esattamente quello che dice Marchini ma diciamo che il problema è noto. Questo è un problema che non riguarda solo la cannabis ma anche l’uso di altre sostanze, perfettamente legali (come ad esempio il consumo di alcolici). Senza scadere in un facile benaltrismo è sufficiente ricordare che la proposta di legge per la regolamentazione del consumo di marijuana prevede che solo a partire dalla maggiore età l’uso possa essere legale (ed in questo senso la legge si allinea a quella sulla vendita di tabacchi e alcolici). Naturalmente si potrebbe naturalmente obiettare che il divieto per i minorenni difficilmente verrebbe applicato (ci sono tanti minori che fumano sigarette e bevono alcolici) e che quindi sarebbe inutile ma questo non deve essere un motivo per evitare di affrontare il problema. Questa obiezione mostra semmai i limiti e i problemi collegati ad un divieto e non la pericolosità della sostanza in questione è sufficiente ricordare che già ora, che la vendita è illegale per tutti, gli adolescenti consumano la marijuana.
homer marijuana

Il problema dei disturbi psichici legati al consumo di cannabis

Continuiamo a tentare di interpretare il pensiero di Marchini, quali altri potrebbero essere i danni derivanti dall’abuso di marijuana. Riguardo ai rischi per i consumatori di sviluppare disturbi psichici le evidenze scientifiche sono contrastanti, c’è chi dice che il consumo di certe specie di cannabis ad alto contenuto di THC potrebbe causare l’insorgere di turbe psichiche. E chi invece ipotizza che chi ha una certa predisposizione a sviluppare alcuni disturbi mentali abbia una propensione a diventare un consumatore abituale di cannabis. Siamo però nel campo delle ipotesi, e soprattutto nell’accidentato terreno di prendere degli studi parziali ed eleggerli a spiegazione generale di un fenomeno. Quello che invece è certo è che l’abuso di cannabis (così come di tante altre sostanze, lecite o meno) danneggia la salute. Come spiega Jonahtan Caulkins della Carnegie Mellon University, anche a livello puramente logico, ci siano dei problemi di salute collegati all’abuso di cannabis:

At some level, we know that spending more than half of your waking hours intoxicated for years and years on end is not increasing the likelihood that you’ll win a Pulitzer Prize or discover the cure for cancer.

Sembra incredibile ma è così, abusare di una sostanza (di una qualsiasi sostanza) è dannoso per la salute. Non stiamo parlando di overdose (perché andare in overdose di marijuana non è proprio facilissimo) ma di un consumo non moderato. Certo, alcune sostanze hanno una soglia di intossicazione più bassa di altre. Ma è importante, quando si parla di legalizzare la marijuana distinguere tra un consumo consapevole e un abuso sregolato. Inutile per gli anti-proibizionisti negare che la cannabis faccia male. Come è inutile il terrorismo dei fautori del proibizionismo ad oltranza circa gli effetti devastanti di uno spinello ogni tanto. Ci sarebbe infine la questione della cannabis terapeutica, ma quella è un’altra storia, lì non parliamo più di una droga ma di un medicinale (non miracoloso) usato in contesti decisamente più controllati.

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