Alessio De Giorgi spiega al Corriere perché va da Renzi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-05-07

Il direttore di Gay.it dice la sua sulle Unioni Civili e sulla battaglia contro i grillini dell’epoca

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Dopo le polemiche in seguito all’annuncio della sua entrata nello staff di Matteo Renzi a Palazzo Chigi, Alessio De Giorgi si difende in un’intervista al Corriere della Sera:

I maligni dicono che Renzi l’abbia premiata per la sua battaglia sulle unioni civili, da moderato dentro il movimento gay.
«Sono stato tra le 3-4 persone che hanno convinto Renzi a sposare la battaglia per le unioni civili (compresa la stepchild adoption). Ho organizzato l’incontro con le famiglie Arcobaleno alla Leopolda 2012. Ho anche pubblicato, destando scandalo, l’elenco dei senatori pd contrari alla stepchild. Ci abbiamo provato, poi il realismo ci deve spingere a fare i conti con la realtà».
Il compromesso raggiunto la soddisfa?
«È comunque un balzo culturale per tutta la società. Non si poteva fare meglio. Se il M5S non si fosse tirato indietro…».
Ma anche nel Pd i dissensi non erano pochi.
«C’erano legittimi punti di vista diversi che si potevano salvaguardare con un voto d’astensione. Ma senza il M5S…». Quindi, va bene così? «Io resto per il matrimonio e le adozioni gay. Le condizioni politiche però non ci sono».

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De Giorgi entra nell’ufficio comunicazione, con il compito di occuparsi soprattutto di informazione on line e social. De Giorgi è un renziano della prima ora efu quello che scrisse la parte del programma Renzi dedicata alle unioni civili. Schierato con l’allora sindaco di Firenze durante le primarie 2012, poi si candidò in Parlamento con Mario Monti.Avventura durata poco: si ritirò dopo che la stampa tirò fuori le sue attività imprenditoriali legate al mondo gay.

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