Alessandro Di Battista, costituzionalista presso me stesso

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2016-11-11

Alessandro Di Battista ha letto così bene la Costituzione e conosce così bene la storia del nostro Paese che non sa nemmeno quando e come è stata approvata. Poi ci stupiamo se molti pentastellati credono che Renzi sia un Presidente del Consiglio non eletto dal Popolo.

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Ieri sera a Piazza Pulita Alessandro Di Battista, dopo averci spiegato che ci sono persone nel nostro Paese che non sono in grado di interpretare la realtà e la novità di un MoVimento politico come il Cinque Stelle ci ha regalato una delle solite perle dei politici di professione, quelli che parlano senza sapere ciò di cui stanno parlando. Dovete sapere infatti che dopo aver abbandonato il suo scooterone ora Di Battista è in giro per l’Italia in tour in treno per spiegarci perché è assolutamente necessario votare No al referendum costituzionale del 4 dicembre.

Ho studiato Costituzione presso l’università della Strada (in scooter)

Bisogna difendere la Costituzione, spiega in ogni piazza il deputato pentastellato, quella che ci hanno lasciato i nostri padri costituenti ripete come un mantra. Ma davvero Di Battista conosce la Costituzione? Se dovessimo basarci su quello che ha detto ieri la risposta è no. Perché ad un certo punto l’onorevole Di Battista, rispondendo ad una domanda di Formigli sul fatto che fosse o meno in imbarazzo di trovarsi – nella battaglia per il No – a fianco di Casa Pound e di altre forze neofascista, ha detto “mi state dicendo che mi dovrei vergognare a difendere la Costituzione del Boom Economico o la Costituzione approvata a suffragio universale nel 1948 perché qualcun altro vuole votare no? A me non interessa, io porto avanti le mie idee”. A Di Battista questo non interessa, ed è legittimo, e porta avanti le sue idee, pure questo è legittimo. Idee che però sono soltanto sue e, cosa assai strana, non riguardano la Costituzione che vuole difendere. Perché la Costituzione (del 1947, lo Statuto Albertino è del 1848) non è la Costituzione del Boom Economico, è la Costituzione nata dalla guerra di liberazione dal Nazifascismo. Poi, ma qui non stupisce visto che Di Battista è uno di quelli che ci spiegano che Renzi è un presidente non eletto da popolo (tecnicamente anche Trump, come tutti i Presidenti USA lo è, ma lì invece per Dibba non ci sono problemi), l’onorevole difensore della Costituzione la spara grossa e ci dice che secondo lui la Costituzione approvata dall’assemblea costituente che ha lavorato dal 1946 al 1948 è stata “approvata a suffragio universale”. Probabilmente Di Battista intendeva dire che la Costituzione è stata votata dal popolo sovrano per mezzo del referendum, votazione alla quale hanno potuto partecipare tutti i cittadini italiani maggiorenni indipendentemente dal sesso (sarebbe questo il suffragio universale). Ma non è così, perché la Costituzione è stata invece approvata in Parlamento il 22 dicembre 1947 ed è entrata in vigore, senza che fosse stato necessario alcun referendum confermativo, il 1 gennaio 1948.

di battista costituzione 1947
Qualcuno più realista del re si trova sempre

Ma c’è di più: la Costituzione che Di Battista sta strenuamente difendendo non è più solo quella del 1947. Forse l’onorevole Di Battista era impegnato a non occuparsi di politica ma già dal 1948 sono state approvate numerose leggi costituzionali che hanno emendato o modificato il testo della nostra carta fondamentale (ad esempio la pena di morte è stata abolita del tutto solo nel 2007). Inoltre nel 2001 è stato messo in atto un complesso procedimento di riforma della Costituzione (quello relativo al Titolo V della Carta) in seguito al quale gli italiani sono stati chiamati ad esprimersi tramite referendum. Un altro referendum costituzionale si è tenuto nel 2006 e in quell’occasione gli italiani hanno respinto le modifiche alla Costituzione approvate dal Parlamento. Nel 2012 infine il Governo Monti ha introdotto in costituzione il pareggio di bilancio. Quale Costituzione sta difendendo Di Battista?

Leggi sull’argomento: La storia di Achille Lollo e del M5S

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