Il caso ALDE e la democrazia all'insaputa del MoVimento 5 Stelle

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-01-08

Alcuni parlamentari sostengono che per l’alleanza tra ALDE e M5S si sia votato a insaputa degli onorevoli europei. Probabilmente invece la decisione di far votare gli iscritti è stata presa a loro insaputa, e non casualmente: proprio invece con l’intenzione di non far effettuare un dibattito interno, come di solito si fa nei movimenti democratici

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Cadono dalle nubi. Alcuni europarlamentari nel giorno del voto per sancire l’alleanza tra l‘ALDE e il MoVimento 5 Stelle al Parlamento Europeo sostengono di aver scoperto della votazione soltanto stamattina, quando è stata pubblicata sul blog di Beppe Grillo. Uno di questi è Marco Zanni, che su Facebook scrive di aver ricevuto la notizia “con sorpresa e sconcerto questa mattina. Io come eurodeputato del M5S non ne sapevo niente e come voi attivisti ho saputo tutto oggi”.
m5s alde marco zanni

I parlamentari ribelli e l’alleanza con l’ALDE

Un altro europarlamentare che si dice all’oscuro di tutto è Marco Affronte, che sul suo profilo Facebook personale sostiene che «la decisione del voto di oggi è stata presa all’oscuro di tutti gli eurodeputati. Detto questo, per noi un gruppo vale l’altro, finché manteniamo la nostra autonomia di voto. L’ALDE è a favore del TTIP e molto pro-establishment, tanto per dire. Io ho votato per restare in EFDD soprattutto per le modalità con cui si è arrivati a questa votazione e per la possibilità che ci dà Efdd di poter lavorare su più dossier». Guarda caso però l’europarlamentare non scrive nulla sulla sua pagina facebook. Strano, visto che dovrebbe essere uno strumento di comunicazione più importante rispetto al profilo. Ma tranquillizzatevi: tra chi lavora in Europa c’è chi di questo voto sapeva evidentemente tutto. È il caso di Ignazio Corrao, europarlamentare molto vicino alla Casaleggio, che si prestò anche a uno spot per invogliare al voto sullo statuto. Sulla sua pagina Facebook Corrao sposa completamente l’idea di un’alleanza con l’ALDE, non esprime nessuna sorpresa o sconcerto riguardo la decisione di votare oggi, segno che sapeva che sarebbe successo, e difende la scelta. Anche Tiziana Beghin pubblica tranquillamente il post di Grillo ma senza schierarsi e soprattutto senza parlare di sorpresa e sconcerto per il voto odierno. Stessa cosa fanno Isabella Adinolfi e Rosa D’Amato. In silenzio invece David Borrelli, che è un membro della Fondazione Rousseau, così come altri che hanno intuito la mala parata.

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Lo status di Guy Verhofstadt contro il M5S poi cancellato

Prima di decidere qualcosa potevate almeno telefonarci!

È quindi evidente che o i deputati fingono di non aver saputo nulla del voto (improbabile) oppure, semplicemente la decisione di far votare gli iscritti è stata presa a loro insaputa, e non casualmente: proprio invece con l’intenzione di non far effettuare un dibattito interno su questa decisione, come di solito si fa nei movimenti democratici. Ma se Zanni e Affronte hanno capito il motivo della mancata informazione nei loro confronti (ed è probabile che non siano stati informati quelli che si erano già detti contrari all’alleanza) hanno appena assaggiato sulla loro pelle come funziona l’uno vale uno nel M5S. Dovrebbero semplicemente trarne le conseguenze. “In termini politici sarebbe completamente illogico per i 5 stelle unirsi al gruppo più eurofanatico del Parlamento europeo”, fa sapere intanto l’eurodeputato dell’Ukip Nigel Farage, copresidente del gruppo Efdd. Farage spiega di avere contattato Beppe Grillo oggi e di essersi “congratulato con lui per le posizioni sempre più dure su euro e immigrazione”. Secondo Farage, il supporto 5 stelle al gruppo ALDE “non durerà a lungo”.

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