Al voto! Al voto! Ma con quale legge elettorale?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-12-06

La legge elettorale per la Camera è nuova di zecca: l’Italicum, in vigore dallo scorso luglio, non è stato mai usato. Al Senato è in vigore il Consultellum. Il combinato disposto delle due leggi porterebbe all’ingovernabilità. Ma i partiti…

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Al voto! Al voto! Non lo gridano solo i grillini e la Lega, ma ormai la strategia “Urne subito” raccoglie tanti proseliti, anche se molti sembrano più che altro tatticamente interessati ad agitare lo spauracchio delle elezioni politiche invece che seriamente interessati a portare il paese al voto. Ma il problema, ben più cogente, in realtà è un altro. La legge elettorale per la Camera è nuova di zecca: l’Italicum, in vigore dallo scorso luglio, non è stato mai usato (anche se già prima del referendum c’era chi premeva per metterlo in soffitta). È sotto la lente della Consulta, che si esprimerà a gennaio dopo il ricorso di quattro tribunali. Per il Senato, oggi, sarebbe in vigore il Consultellum, ovvero il proporzionale, con sbarramento, disegnato dalla Consulta quando (dicembre 2013) ha bocciato il premio di maggioranza e le liste bloccate del Porcellum. Ma, se si andasse al voto oggi, che Parlamento potrebbero disegnare? Uno, con un premio di lista, assegnerebbe una maggioranza salda a una sola lista alla Camera. Per il Senato invece sarebbero previste coalizioni. E, con l’attuale equilibrio tripolare Pd, M5S e centrodestra, nessuna formazione, con ogni probabilità, avrebbe la maggioranza. Palazzo Madama, insomma, potrebbe porre il veto a tutte le decisioni della Camera.

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Le due leggi elettorali in vigore (Corriere della Sera, 6 dicembre 2016)

Per questo ieri il MoVimento 5 Stelle, con una giravolta politica di cui i suoi sostenitori come al solito non sembrano essersi accorti, ha dimostrato di odiare talmente l’Italicum da volerne un altro in vigore anche al Senato. In tutto questo Renzi, che a quanto pare rimarrà il Segretario del PD, può in ogni caso tentare di proporre una nuova legge elettorale, magari modellandola proprio su quella proposta dai Cinque Stelle in modo da prenderli in contropiede sull’Italicum (che ora i Cinque Stelle sembrano invece gradire). La legge elettorale pensata dal MoVimento prevede un proporzionale senza premio di maggioranza in netto contrasto sia con quanto previsto dall’Italicum che dal Consultellum. In questo modo Renzi (o chi per lui) metterebbe in seria difficoltà il MoVimento che non potrebbe non accettare di discutere una sua proposta di legge (e votarla). L’unica alternativa per il MoVimento infatti è giocare la carta del “c’è poco tempo per farlo”, che infatti Grillo ha già tirato fuori. Del resto è anche possibile che Renzi venga incaricato da Mattarella di formare un nuovo Governo e in tal caso potrebbe essere lui stesso a fare una nuova legge elettorale per entrambe le Camere. A quel punto potrebbe pure tentare un avvicinamento con l’altro polo, ovvero Forza Italia: Berlusconi ha già annunciato di essere pronto a sedersi ad un tavolo comune per fare una nuova legge elettorale. Il leader di Forza Italia ha già fissato una delle condizioni, il ritorno al proporzionale per dare più voce agli italiani. Si tratterebbe però di un proporzionale diverso da quello dei pentastellati con premio di maggioranza alla coalizione ed eventualmente una soglia di sbarramento al 10%. Attualmente con l’Italicum la soglia di sbarramento è al 4% per i partiti che si presentano da soli e al 2% per quelli che si presentano in coalizione a patto che la coalizione superi il 10%. Al Senato invece se si votasse con il Consultellum la soglia è fissata all’8% per chi corre da solo e al 3% per i partiti di coalizione (a condizione che la coalizione super il 20%).

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