Le accuse di Paola Pinna sulla compravendita di voti per il Quirinale

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-01-30

Ma Rizzetto ribatte minacciando querele su querele

article-post

«Io so che Rizzetto è andato a parlare con Lotti. O comunque voleva parlare con Lotti. Perché lui si vende delle persone»: l’accusa arriva da Paola Pinna, ex del MoVimento 5 Stelle che aveva parlato di “psicopolizia” a proposito dei grillini qualche tempo fa e poi era stata espulsa. Un’accusa ripresa da Paolo Romani del MoVimento 5 Stelle che parla di “prime conferme”, e rintuzzata dallo stesso Rizzetto. Il video è stato pubblicato da Servizio Pubblico: qui vedete una ripresa su Youtube. Il Movimento 5 Stelle valuta un esposto alla Procura sulla presunta “compravendita” di parlamentari fuoriusciti dal Movimento da parte del Pd di Matteo Renzi in occasione dell’elezione del Presidente della Repubblica.

«Non esiste nessuna compravendita in corso, non esiste nessuna vendita di 15 deputati per un posto. Evidentemente diamo fastidio e gli sgherri di partito tagliano e cuciono filmati ad arte per delegittimare e screditare», scrive in risposta su facebook il deputato ex M5s Walter Rizzetto commentando il post apparso sul blog di Grillo, in cui si riporta parte di una intervista ‘pirata’ di ‘Servizio pubblico’ alla deputata Paola Pinna, anche lei ex M5s. Pinna, nel video ripreso con una telecamera nascosta, parla di incontri tra Lotti e Rizzetto. «Sino a qualche giorno fa le televisioni erano uno schifo- prosegue Rizzetto- oggi fanno comodo, oggi fa comodo la Pinna, espulsa per le rendicontazione…tze tze… Bersani era un vecchio della politica, oggi è un papabile candidato con Romano Prodi. Invito i deputati Paola Pinna e Paolo Romano a provare quello che hanno detto entro poche ore altrimenti mi tutelerò in ogni sede opportuna». E poi: «La macchina del fango e’ organizzata per intimorire le persone che avrebbero da dire qualcosa ma hanno paura di linciaggi mediatici ed anche fisici- dice il deputato di Alternativa libera- io vado a testa alta ovunque, come i miei colleghi. Abbiamo chiesto l’incontro al Pd in streaming. Abbiamo chiesto la verifica delle regole molte volte. Abbiamo votato e stiamo votando Stefano Rodotà, vero nome degno delle Quirinarie fatte in trasparenza con voti aperti e senza listino calato. Continuate pure con le offese, sono un carburante che mi dimostra che siamo sulla strada giusta ed abbiamo denunciato cose e metodi ormai lapalissiani».

Potrebbe interessarti anche