Cosa prevede l'accordo sul nucleare tra USA e Iran

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2015-07-14

Raggiunto a Vienna uno storico accordo sul programma nucleare iraniano che segue la bozza presentata da Obama ad aprile. Gli ispettori potranno tornare in Iran e le sanzioni dell’ONU verranno eliminate

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Ci sono voluti diciassette giorni di negoziati dopo dodici anni di impasse e di tensioni diplomatiche con tanto di embargo e sanzioni ma alla fine un accordo sembra essere stato raggiunto. A Vienna il gruppo chiamato P5+1 che comprende cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’ONU (USA, Regno Unito, Francia, Cina e Russia) più la Germania (che era già membro di un altro gruppo l’EU-3) hanno concluso i negoziati con l’Iran e sono riuscite a trovare un’intesa sulla spinosa questione del programma nucleare iraniano. Da una parte i P5+1 volevano assicurarsi che l’Iran non potesse avere la possibilità di costruire un arsenale di armi atomiche, l’Iran invece, pur ribadendo le finalità pacifiche del suo programma nucleare, aveva la necessità di mettere fine alle sanzioni internazionali. Federica Mogherini, che nelle trattative rappresenta l’Unione Europea, ha definito l’accordo “un segno di speranza per il Mondo intero“.


COSA PREVEDE L’ACCORDO
Lo storico accordo raggiunto oggi a Vienna permetterà di allentare le tensioni in Medio Oriente e di scongiurare così l’eventualità dell’esplosione di un nuovo conflitto. L’accordo fa seguito alla bozza di trattativa presentata da Barack Obama il 2 aprile scorso. Proposta accolta con favore a Teheran che vedeva aprirsi uno spiraglio per la fine delle sanzioni e con durezza dal premier israeliano Benjamin Netanyahu preoccupato dal fatto che l’Iran avrebbe avuto la possibilità dotarsi di armi nucleari. Il piano d’azione di aprile, chiamato Joint Comprehensive Plan of Action prevedeva una sostanziale riduzione delle capacità iraniane di approvvigionamento di materiale fissile, di produrre uranio arricchito, di ottenere plutonio in qualità e quantità sufficienti a costruire una bomba ed infine di costruire di nascosto un arsenale atomico. Sostanzialmente la proposta presentata da Obama puntava a bloccare tutte le possibili strade che avrebbero consentito all’Iran di avere i mezzi per costruire una bomba atomica.

L'infografica della Casa Bianca che spiega la bozza di accordo del 2 aprile
L’infografica della Casa Bianca che spiega la bozza di accordo del 2 aprile

Da quanto è dato di sapere al momento l’accordo raggiunto prevede che gli ispettori dell’IAEA (l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica) possano monitorare l’attività dei siti nucleari iraniani, comprese le installazioni militari. In cambio l’Iran ha ottenuto la possibilità di continuare a sviluppare il suo programma nucleare pacifico (al fine di produrre energia elettrica), la sospensione di tutte le sanzioni e lo sblocco di 135 miliardi di Euro di fondi iraniani congelati all’estero. Questo è quanto scrive la Reuters:

International Atomic Energy Agency signed a roadmap with Iran on Tuesday with the aim of resolving all outstanding questions it has about the country’s nuclear programme by the end of the year, the IAEA’s director general said on Tuesday.
Future access to Iran’s Parchin military site, which the agency had repeatedly sought, is part of a separate “arrangement”, Yukiya Amano said.
“By 15 December 2015, the Director General will provide… the final assessment on the resolution of all past and present outstanding issues,” he added.

LA DURATA DELL’ACCORDO
Per quanto resteranno in vigore i limiti al programma di ricerca e sviluppo iraniano? Secondo alcune fonti preliminari quanto stabilito dall’attuale accordo sarà valido per almeno dieci anni. Il Ministro degli Esteri francese Laurent Fabius ha detto che il compromesso raggiunto dovrebbe essere abbastanza solido da durare almeno dieci anni. Particolare attenzione sarà posta sul modo in cui l’Iran deciderà di spendere il denaro dei conti sbloccati. Per quindici anni inoltre l’Iran dovrà sottostare a severe limitazioni riguardo la capacità di approvvigionamento di combustibile nucleare e di materiale per la ricerca.


L’EMBARGO SUGLI ARMAMENTI PROSEGUE
Per quanto riguarda l’embargo sugli armamenti, sempre secondo la Reuters, quello sulle armi convenzionali proseguirà per altri cinque anni mentre quello sulla tecnologica per la produzione di missili balistici per altri otto anni. Questo è quanto scrive Julian Borger del Guardian da Vienna

I can confirm that the conventional arms embargo will last another 5 years, and restrictions on ballistic missile technology will last 8 years.
Under a complicated arrangement a violation could lead to the automatic “snap-back” of sanctions within 65 days, if a dispute resolution process failed.

Questo punto rappresenta, per gli iraniani, un problema dal momento che l’Iran è impegnato a contenere l’avanzata dell’ISIS nella Regione e quindi sostiene di avere la necessità di forniture di armamenti.
I PUNTI CRITICI: L’ACCESSO AI SITI
Uno dei punti critici sarà il controllo che l’Iran manterrà sull’attività degli ispettori, ad esempio sul fatto che le ispezioni dell’IAEA possano avvenire “a sorpresa” o meno. Inoltre è da vedere quanto e in che modo gli iraniani potranno opporsi all’ingresso degli ispettori all’interno dei centri di ricerca nucleare.


Naturalmente gli israeliani non hanno affatto gradito i termini dell’accordo, mentre il Presidente iraniano Hassan Rouhani tweetta riguardo all’apertura di nuovi orizzonti, convinto che quello di oggi sia un win-win agreement.


Resta il fatto che, se gli accordi verranno rispettati, l’Iran vedrà di molto limitata la sua capacità di costruire un proprio arsenale atomico.
iran deal infografica mappa
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