A chi conviene il QE? Alla Germania

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-02-12

Standard & Poor’s: le amministrazioni statali e regionali tedesche hanno emesso oltre il 30% del debito pubblico

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A chi conviene di più il Quantitative Easing? Proprio al paese che l’ha maggiormente osteggiato: la Germania. Lo spiega un’analisi di Standard & Poor’s raccontata oggi dal Sole 24 Ore in un articolo a firma di Corrado Poggi:

Eppure è proprio la Germania a beneficiare maggiormente dell’impatto positivo del programma di acquisto di titoli pubblici lanciato lo scorso marzo dall’Eurotower guidata da Mario Draghi e questo sarà ancora più vero ora che sta per entrare a regime l’ampliamento del menu di titoli che possono essere acquistati nell’ambito del programma di QE a comprendere quelli emessi dai governi locali e regionali (Lgr). A dirlo non sono critici di parte ma gli esperti di S&P che ieri hanno messo nero su bianco in un rapporto la loro analisi in materia. Nella sostanza, gli analisti dell’agenzia di rating spiegano che saranno proprio gli Stati tedeschi e le amministrazioni regionali a trarre maggiore beneficio dall’espansione del programma annunciata dalla Bce lo scorso dicembre.
«Per gli Stati tedeschi in particolare – spiega Felix Winnekens nel rapporto – l’inclusione di questi bond nel programma di acquisto di titoli pubblici e il conseguente restringimento degli spread potrebbe ridurre il costo del finanziamento sul mercato dei capitali». Le amministrazioni statali e regionali della Germania hanno emesso oltre il 30% del debito pubblico complessivo tedesco che è pari a oltre quattro volte la media dell’Eurozona. Di questa quota, il 99% è stato emesso dagli Stati regionali che sono storicamente molto attivi sul mercato del debito. Questo, osserva S&P, fa del mercato tedesco dei bond Lgr il più grande oltre che il più liquido a livello europeo. Circa un quarto di questo debito emesso dagli stati tedeschi (circa 118 miliardi) ha una valutazione a livello di investimento da parte di S&P contro i 30 miliardi di debito Lgr della Spagna valutati dall’agenzia e i 7 miliardi della Francia.

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L’infografica del Sole 24 Ore sugli effetti del Quantitative Easing

Quindi il bazooka di Draghi, tecnicamente, oggi aiuta più di tutti la Germania:

Questo favorisce nettamente il debito tedesco per gli acquisti da parte della Bce nell’ambito del QE allargato in quanto uno dei requisiti è che i bond, per essere acquistati, debbano avere un rating a livello di investimento oltre che una scadenza compresa tra i 2 e i 30 anni e un rendimento attuale non inferiore al tasso di deposito (-0,30%). Considerando che la Bce limita al 33% il massimo di bond acquistabili per ogni singola emissione, secondo S&P circa 70 miliardi di debito degli stati tedeschi potrebbe essere acquistati dall’Eurotower grazie all’allargamento del QE. Nello specifico, sono eleggibili per l’acquisto bond dello Stato del Nord Reno-Westfalia per circa 56 miliardi di euro contro i 26 miliardi di Berlino, i 25 della Bassa Sassonia e il 23 miliardi dell’Assia.
“Prevediamo – ha aggiunto Winnekens – che l’inclusione dei bond Lrg nel piano di acquisto di titoli pubblici porterà a una riduzione sostenuta degli spread esistenti fra questi bond e le obbligazioni sovrane”. Il che, tradotto in soldoni, significa che la Germania non beneficerà solo dalla nuova corsa ai Bund che ieri ad esempio ha visto il rendimento sugli Schatz a 2 anni toccare un nuovo minimo storico con un rendimento negativo dello 0,54% (quindi chi acquista questo tipo di Bund di fatto regala una percentuale all’emittente) ma anche dall’ulteriore caduta dei rendimenti dei bond emessi dai propri Stati, con evidente guadagno per i forzieri nazionali.

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