730 precompilato, quanto si paga ai CAF

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-04-23

A differenza degli anni scorsi sarà chiesto un compenso a chi riempie da sé il modello nella versione tradizionale

article-post

Il 730 precompilato gratis? Sì, ma solo dal proprio PC. Il Messaggero oggi racconta in un articolo a firma di Luca Cifoni che la nuova dichiarazione dei redditi si invierà gratuitamente soltanto da casa; in caso di ricorso a un Caf (centro di assistenza fiscale) o a un commercialista sarà inevitabile pagare qualcosa per la prestazione, anche per il semplice invio del modello.

Proprio il vecchio modello cartaceo, che in realtà deve comunque essere inviato per via telematica, è il paracadute che la legge ha lasciato per garantire l’atterraggio morbido di tutta la riforma: i contribuenti, se vogliono, possono optare per questa modalità. Ma rispetto allo scorso anno c’è una novità significativa: in analogia con quanto avviene per il 730 precompilato, i controlli dell’Agenzia delle Entrate ricadranno fondamentalmente sugli intermediari, i quali – dopo aver apposto il proprio visto di conformità – risponderanno anche dell’eventuale maggiore imposta dovuta. Una garanzia ed una comodità per il cittadino, che tra l’altro non avrà più l’onere di conservare i documenti (anche se sarà sempre responsabile qualora abbia detto il falso ad esempio sul diritto soggettivo a fruire di una certa detrazione).

730 precompilato caf
730 precompilato, come funziona (Il Messaggero, 23 aprile 2015)

Ma questi vantaggi hanno un prezzo:

A differenza di quanto avveniva gli anni scorsi, i Caf chiederanno un corrispettivo anche quando ricevono una dichiarazione già riempita in tutte le sue parti, semplicemente da inviare, e dunque non devono prestare assistenza fiscale. Fino allo scorso anno, sulle istruzioni del 730 compariva la seguente frase: «Chi si rivolge a un Caf o a un professionista abilitato può consegnare il modello già debitamente e correttamente compilato senza pagare alcun compenso». Nelle istruzioni per il 2015 questa indicazione è scomparsa. Tanto basta, perché in realtà non derivava da una norma di legge, ma da una sorta di accordo informale tra Agenzia Entrate e Caf, i quali ricevono un compenso dallo Stato per ogni dichiarazione inviata, a partire da un minimo di 13,60 euro in base alle nuove tariffe riviste proprio in occasione della precompilata.

Leggi sull’argomento: 730 precompilato, l’agenda delle scadenze e il videospot “ingannevole”

Potrebbe interessarti anche