La querela a Report per la puntata sui trafficanti di armi

di Luca Conforti

Pubblicato il 2015-11-15

Società Italiana Elicotteri querela Report, il programma di Milena Gabanelli che nella puntata in onda stasera su Rai3 proporrà tra l’altro un’inchiesta sul traffico di armi, accusandolo di divulgare di “notizie “assolutamente false e frutto di operazioni di dossieraggio criminosamente montate ad acta da ignoti” contro l’azienda. “Nei giorni scorsi – scrivono in una nota …

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Società Italiana Elicotteri querela Report, il programma di Milena Gabanelli che nella puntata in onda stasera su Rai3 proporrà tra l’altro un’inchiesta sul traffico di armi, accusandolo di divulgare di “notizie “assolutamente false e frutto di operazioni di dossieraggio criminosamente montate ad acta da ignoti” contro l’azienda. “Nei giorni scorsi – scrivono in una nota gli avvocati Mauro Barberi e Rita Murgia – i media hanno associato Andrea Pardi, legale rappresentante di Società Italiana Elicotteri, ad un presunto traffico internazionale illegale di armi. Apparendo la notizia del tutto destituita di fondamento, la società ed il legale rappresentante si sono sin da subito attivati al fine di contenere i danni derivanti dalla non corretta informazione diffusa, riservandosi poi iniziative finalizzate al recupero del dovuto risarcimento. Solo ieri Società Italiana Elicotteri è, invece, venuta a conoscenza dell’esistenza di un’indagine dell’autorità giudiziaria napoletana attinente un presunto traffico di armi.
report querela armi
Report presenta così la puntata sul suo sito:

Un filo rosso che parte da un paesino in provincia d’Imperia e arriva fino a dentro i palazzi di Agusta Westland – Finmeccanica. Nell’inchiesta realizzata da Sigfrido Ranucci, un trafficante d’armi svela alcuni dei meccanismi con i quali le armi arrivano nei paesi africani e in Medio Oriente. Il trafficante racconta anche dell’addestramento fatto sotto copertura nello Yemen dai militari italiani, finalizzato a preparare guerriglieri arabi da utilizzare in funzione anti Isis. Finito l’addestramento, però, nel giro di poche ore i combattenti sarebbero passati nelle fila dei terroristi. Dall’inchiesta emerge soprattutto la storia di una struttura clandestina dedita all’arruolamento di contractor e all’addestramento di milizie. Una struttura formata da un ex camionista e rappresentante di aspirapolveri, coinvolto in passato in un traffico d’armi; un fruttivendolo sospettato di essere il punto di riferimento di Michele Zagaria, il più feroce dei capi del clan dei Casalesi; un colonnello dell’aeronautica in congedo; ex membri della legione straniera ed ex carabinieri.
Tutti insieme, coordinati da un ex promoter della Mediolanum, avrebbero partecipato, con vari ruoli, a un progetto di addestramento di milizie su richiesta di un somalo che ha vissuto a lungo in Italia. Ufficialmente la finalità dell’addestramento sembra essere quella di formare milizie anti pirateria da utilizzare nei mari adiacenti il corno d’Africa. Ma è così? E perché il somalo utilizza una struttura clandestina invece di quelle ufficiali per realizzare il suo progetto? Sullo sfondo emerge il sospetto e il rischio che queste milizie possano confluire nelle fila delle organizzazioni terroristiche. Dall’inchiesta emerge anche che l’ex promoter della Mediolanum cercherebbe di piazzare in paesi sotto embargo elicotteri prodotti da Finmeccanica – Agusta, su incarico di Andrea Pardi, cioè del manager della società Italiana Elicotteri che si è reso protagonista circa un mese fa dell’incredibile aggressione al nostro inviato Giorgio Mottola. Pardi, per vendere a paesi in conflitto o sotto embargo, si sarebbe fatto aiutare da politici insospettabili. – See more at: http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-2bc4fc97-885f-4db5-af72-bd7a3fe88f03.html#sthash.RVjBz4nn.dpuf

Società Italiana Elicotteri ed il suo ad ripongono piena fiducia nell’operato della magistratura e sono certi che verrà accertata l’assenza di qualsivoglia responsabilità in capo ai soggetti ad essi riferibili, rispetto ai fatti per cui la magistratura sta indagando”. “Resta indubitabilmente lo sconcerto – continuano i legali di Pardi – derivante dalla diffusione e la distorsione mediatica dei contenuti di un’indagine, ancora coperta dal segreto investigativo. La Società Italiana Elicotteri, facendo seguito alle dichiarazioni calunnniose, diffamatorie e prive di alcun riscontro, operate ai suoi danni dalla redazione della trasmissione televisiva Report, intende esprimere la più profonda deplorazione per la manipolazione dei fatti e delle circostanze artificiosamente attribuite all’azienda. Tutte le notizie divulgate sono assolutamente false e frutto di operazioni di dossieraggio criminosamente montate ad acta da ignoti, con il chiaro disegno di gravemente danneggiare l’attività aziendale a mezzo stampa. Diffidiamo ed intimiamo la cessazione immediata di ogni ulteriore azione diffamatoria nei nostri confronti da parte di qualunque testata giornalistica e/o radiotelevisiva, a reiterare le ipotesi di reato di cui al presente comunicato stampa”.

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